Una donna è stata uccisa in un centro per richiedenti asilo in Svezia
Il sospettato, un minorenne, è stato arrestato: nell'ultimo anno sono aumentati i casi di violenza nelle strutture per migranti
Lunedì 25 gennaio a Mölndal, nel sud della Svezia, una donna di 22 anni è stata accoltellata e uccisa in un centro di accoglienza per rifugiati minorenni non accompagnati nel quale lavorava. Il centro ospita ragazzi che hanno tra i 14 e i 17 anni. Il sospettato è stato arrestato. Per evitare reazioni razziste, il portavoce della polizia Thomas Fuxborg non ha fornito molti altri dettagli sull’età o la nazionalità del sospettato, ma l’agenzia di stampa svedese TT ha detto che si tratta di un richiedente asilo di 15 anni.
Sulle motivazioni dell’accoltellamento non ci sono molte notizie. Fuxborg ha spiegato che l’attacco è avvenuto all’interno della casa d’accoglienza dove è stato ritrovato il coltello che si pensa sia stato usato come arma, e che il presunto colpevole è stato trattenuto dagli altri ragazzini presenti. Il primo ministro svedese Stefan Löfven ha visitato il centro e ha descritto quello che è successo come un “terribile crimine”. Gli altri ospiti della casa sono stati temporaneamente trasferiti in un’altra struttura.
La Svezia, che ha una popolazione di 9,8 milioni di abitanti, nel 2015 ha accolto circa 160 mila domande di asilo: con la Germania, è una delle destinazioni preferite dai rifugiati e dagli altri migranti che arrivano in Europa. La Svezia è anche uno dei paesi dell’Unione Europea con la più alta percentuale di rifugiati in relazione agli abitanti e ha da poco introdotto dei controlli temporanei alle frontiere nel tentativo di controllare il flusso di persone. Secondo il portavoce della polizia svedese, gli incidenti nei centri di per rifugiati sono sempre più frequenti: secondo l’Agenzia svedese per le migrazioni il numero di minacce e di episodi di violenza nelle strutture di asilo è più che raddoppiato dal 2014 al 2015, insieme all’aumento del numero dei migranti accolti. Nel 2014 ci sono stati 148 incidenti, nel 2015 il numero è salito a 322. Il capo della polizia svedese Dan Eliasson ha recentemente richiesto 4.100 agenti supplementari e personale di supporto per aiutare a combattere il terrorismo e gestire la cosiddetta “crisi dei migranti”.