Le auto più vendute in Italia nel 2015
Fra le prime cinque, quattro sono prodotte da Fiat e una è il modello tedesco più popolare in Europa: e in Italia il mercato del nuovo è cresciuto di più rispetto alla media europea
di Andrea Fiorello – @andreafiorello
Nel 2015 le immatricolazioni di auto nuove in Italia sono cresciute del 15,8 per cento rispetto al 2014 per un totale di 1.574.872 auto vendute, oltre 210mila in più dell’anno precedente. Nonostante la crescita economica in Italia sia stata piuttosto debole – secondo alcune stime nel 2015 il PIL italiano è cresciuto dello 0,8 per cento – e non ci siano stati incentivi statali all’acquisto, il mercato italiano dell’auto nuova è andato meglio della media europea (+9,2 per cento) e degli altri mercati principali della regione, ossia quelli di Francia (+6,8 per cento), Regno Unito (+6,3 per cento) e Germania (+5,6 per cento). L’unica tra i grandi paesi europei ad avere fatto meglio dell’Italia in termini percentuali è stata la Spagna, dove le immatricolazioni sono cresciute del 20,9 per cento grazie agli incentivi statali per la rottamazione (2.000 euro per chi acquista un’auto nuova a basse emissioni) e a una buona crescita del PIL nel 2015, che secondo le stime della Banca Centrale spagnola è stata del 3,2 per cento.
Dei venti modelli più venduti l’anno scorso in Italia otto sono italiani per marchio o fabbricazione. Delle prime quattro, tutte auto FCA, la prima classificata – che peraltro ha venduto da sola più di seconda e terza messe insieme – è facile da indovinare, un po’ meno le altre tre. Al quinto posto, invece, c’è un modello tedesco che è il più popolare in Europa (i dati sono di UNRAE, un’associazione di settore).
Dopo sei anni di flessione dovuta alla crisi economica mondiale, nel 2014 le vendite di auto nuove in Italia hanno ricominciato a salire e dicembre 2015 è stato il diciannovesimo mese consecutivo con segno positivo. Per il 2016 le stime degli esperti prevedono che il mercato italiano continuerà a crescere, anche se a un tasso inferiore rispetto all’anno precedente: l’associazione italiana delle case automobilistiche estere UNRAE prevede “una crescita spontanea e fisiologica in rapporto ai segnali che provengono dall’economia, del 5 per cento, attorno a 1.650.000 unità”. Secondo l’Area Studi e Statistiche dell’associazione nazionale della filiera dell’industria automobilistica ANFIA, invece, nel biennio 2016-2017 le vendite italiane cresceranno a un tasso medio annuo del 7,3 per cento.
Anche a livello europeo le previsioni per il 2016 anticipano un rallentamento: gli analisti di IHS Automotive dicono che le vendite di auto nuove in Europa raggiungeranno i 14,46 milioni di unità, mentre PricewaterhouseCoopers e LMC Automotive stimano circa 14,6 milioni. Secondo gli esperti, il contributo principale a questa crescita arriverà dal mercato italiano e da quelli degli altri paesi dell’Europa meridionale come Spagna e Portogallo, dove l’anno scorso le vendite sono cresciute oltre il 20 per cento, mentre Germania e Regno Unito rimarranno stabili. L’associazione europea dei costruttori di auto (ACEA) stima una crescita del 2 per cento, mentre l’analista di Exane BNP Paribas Dominic O’Brien ha detto, riferendosi alla sola Europa occidentale: “Prevediamo una crescita del 5 per cento, che sarà concentrata principalmente in Europa del Sud e in parte in Francia”.
Tra i motivi principali della crescita del mercato auto italiano nel 2015, gli esperti citano la salita dell’indice ISTAT che misura la fiducia dei consumatori, la diminuzione dei prezzi dei carburanti – scesi in media del 13,8 per cento – e i forti sconti promossi da case costruttrici e concessionarie. Questi fattori hanno favorito la ripresa delle vendite ai privati, che l’anno scorso sono cresciute del 18,1 per cento su base annua e hanno raggiunto la quota del 63,7 per cento del mercato totale, in aumento dell’1,3 per cento rispetto all’anno precedente. Nonostante i numeri positivi, le associazioni di settore lamentano lo sforzo economico fatto dalla filiera automobilistica per sostenere le campagne promozionali, il carico fiscale eccessivo legato alla proprietà e all’uso dell’auto e l’assenza di politiche governative che favoriscano il rinnovo del parco circolante. Le auto italiane hanno l’età media più alta d’Europa e, secondo i dati ANFIA, il 48 per cento di loro non rispetta le normative antinquinamento Euro 4 entrate in vigore il 1 gennaio 2005. Per quel che riguarda l’impatto ambientale, nel 2015 le emissioni medie di CO2 delle nuove auto vendute in Italia sono state di 115 g/km, in diminuzione del 2,3 per cento rispetto al 117,8 dell’anno precedente. Il grafico qui sotto mostra la distribuzione dei diversi tipi di alimentazione: oltre metà delle nuove auto vendute nel 2015 sono alimentate a gasolio, mentre ibride e elettriche hanno pesato solo per l’1,7 per cento del mercato totale. Da notare la discesa delle vendite di auto alimentate a gas: -3 per cento per il GPL e -13,1 per il metano.
Qui invece la distribuzione delle vendite per segmenti, dalle piccole cittadine alle ammiraglie di lusso.
La classifica per gruppi, marchi e modelli
Il gruppo italo-americano Fiat Chrysler Automobiles (FCA) – proprietario dei marchi Alfa Romeo, Fiat, Jeep, Dodge, Lancia, Chrysler, Maserati e, fino a poco tempo fa, Ferrari – è stato quello che nel 2015 ha venduto più auto in Italia (447.599 auto e una quota del 28,4 per cento sul totale). Al secondo posto si è piazzato il gruppo tedesco Volkswagen (Audi, Bentley, Bugatti, Lamborghini, Seat, Skoda e Volkswagen) con 204.097 auto e il 13 per cento del mercato, al terzo il gruppo francese PSA (Citroen, DS, Peugeot) con 142.931 auto e il 9,1 per cento, al quarto il gruppo francese Renault (Dacia e Renault) con 138.721 unità e l’8,8 per cento e al quinto il costruttore americano Ford con 109.250 unità e il 6,9 per cento.
La classifica 2015 dei 10 marchi più venduti in Italia:
1. Fiat, 329.177 unità (+16,8 per cento)
2. Volkswagen, 119.003 unità (+7,9 per cento)
3. Ford, 109.250 unità (+19,3 per cento)
4. Renault, 94,769 unità (+16,3 per cento)
5. Opel, 88.940 unità (+17,5 per cento)
6. Peugeot, 84.345 unità (+18,2 per cento)
7. Toyota, 65.571 unità (+7,6 per cento)
8. Nissan, 57.479 unità (+18,5 per cento)
9. Lancia/Chrysler, 56.363 unità (+1,6 per cento)
10. Audi, 54.799 unità (+9,6 per cento)
Pur essendo stato un anno positivo per tutte le case costruttrici, nel 2015 in Italia alcuni gruppi automobilistici sono cresciuti più del 15,8 per cento della media e hanno quindi guadagnato quote di mercato, mentre altri hanno fatto peggio. Tra quelli che hanno fatto meglio, i principali gruppi sono stati FCA che è cresciuto del +18,3 per cento (grazie soprattutto al +16,8 per cento di Fiat e al +164 per cento di Jeep), il gruppo tedesco Daimler – marchi Mercedes-Benz e Smart – con un +24,8 per cento (grazie al +52 per cento di Smart), l’americano Ford con +19,3 per cento, il giapponese Nissan – marchi Nissan e Infiniti – con +18,8 per cento e il gruppo inglese di proprietà indiana Jaguar Land Rover, che è cresciuto del 26,3 per cento. Peggio della media hanno invece fatto il gruppo Volkswagen (+9,7 per cento), l’americano General Motors (+7,8 per cento) – rimasto con il solo marchio Opel dopo il ritiro di Chevrolet dall’Europa – e il giapponese Toyota (marchi Toyota e Lexus) che è cresciuto del 9,4 per cento. Tra i costruttori più piccoli, sono cresciuti più della media i giapponesi Suzuki (+17,2 per cento), Mazda (+36 per cento) e Mitsubishi (+31,2 per cento) e il sudcoreano SsangYong (+60,7 per cento).