Le manifestazioni di sabato a sostegno delle unioni civili
Si terranno in più di novante città italiane (ed alcune anche all'estero) per sostenere l'approvazione del ddl Cirinnà, la cui discussione inizierà il 29 gennaio in Senato
Per sabato sono previste più di novanta manifestazioni in tutta Italia a sostegno del ddl Cirinnà, la proposta di legge sulle unioni civili che inizierà ad essere discussa in Senato il prossimo 29 gennaio. Le manifestazioni sono state organizzate da Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno e da Mit (Movimento identità transessuale) con l’appoggio di altre importanti associazioni come Cgil, Uil, Amnesty, Arci e Legambiente. Sono previste alcune manifestazioni di sostegno anche in altri paesi europei e l’elenco completo di tutte le città in cui si terrà una manifestazione potete trovarlo qui.
L’articolo principale del disegno di legge presentato dalla senatrice Monica Cirinnà del Partito Democratico stabilisce che due persone dello stesso sesso possono costituire un’unione civile mediante dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile e alla presenza di due testimoni. Uno dei punti più discussi continua però ad essere l’articolo 5, in cui si parla della stepchild adoption. La stepchild adoption – che in inglese significa letteralmente “l’adozione del figliastro” – è la possibilità che il genitore non biologico adotti il figlio, naturale o adottivo, del partner. In Italia è già prevista per le coppie eterosessuali sposate da almeno tre anni o che abbiano vissuto more uxorio (“secondo il costume matrimoniale”, cioè in sostanza convivendo) per almeno tre anni ma siano sposate al momento della richiesta. Non è quindi valida per le coppie omosessuali, non essendo riconosciuto il matrimonio né altre forme di unione per le persone gay. La legge Cirinnà, nella sua ultima versione, esclude l’applicabilità dell’istituto dell’adozione legittimante: per le coppie dello stesso sesso unite civilmente non sarà possibile adottare bambini che non siano già figli di uno dei componenti della coppia.
La discussione, come già previsto nei mesi scorsi, non sarà semplice: per la contrarietà di Nuovo Centro Destra, alleato del Pd al governo, e per le nuove resistenze dell’area cattolica del Pd, che sembravano essere almeno in parte superate. In un’intervista al quotidiano il Messaggero di qualche giorno fa, Berlusconi aveva detto che «sulle unioni civili nei prossimi giorni riuniremo i gruppi parlamentari e penso che daremo libertà di coscienza». Dopo una riunione di partito, è stato però dichiarato che Forza Italia voterà contro il ddl. Il prossimo 30 gennaio a Roma ci sarà il Family Day, una manifestazione organizzata da molte associazioni di conservatori in opposizione al riconoscimento delle unioni civili.