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Famosi per una legge

Legge ex Cirielli

Colonnello dei Carabinieri in aspettativa, Edmondo Cirielli fu eletto per la prima volta alla Camera nel 2001 con Alleanza Nazionale e divenne membro delle commissioni Giustizia e Affari Esteri. Nel 2005 promosse una legge per modificare il regime penale e processuale e inasprimenti per i recidivi. In seguito con un emendamento di Forza Italia fu introdotta nella legge una riduzione dei termini di prescrizione per gli incensurati, prevedendo i domiciliari per i condannati sopra i 70 anni. La legge permise l’estinzione per prescrizione dei reati di corruzione e falso in bilancio in alcuni processi a carico di Silvio Berlusconi e Cesare Previti. Cirielli è attualmente deputato di Fratelli d’Italia; la sua legge è definita “ex” perché lo stesso la disconobbe in seguito alle modifiche introdotte prima della sua approvazione definitiva.

(MAURO SCROBOGNA/LAPRESSE)

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Famosi per una legge

Leggi Bassanini

Franco Bassanini, docente universitario e dirigente d’azienda, fu eletto per la prima volta in Parlamento nel 1979 con il Partito Socialista Italiano, ricoprendo in seguito più volte incarichi da ministro e da sottosegretario nei governi dell’Ulivo. Promosse diverse leggi per semplificare la pubblica amministrazione, rafforzando soluzioni come l’autocertificazione, il decentramento amministrativo e introducendo la firma digitale e la carta d’identità elettronica. Non è più in Parlamento ed è sposato con Linda Lanzillotta, vicepresidente del Senato ed ex ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali.

(Mauro Scrobogna/La Presse)

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Famosi per una legge

Legge Pecorella

Gaetano Pecorella è un avvocato penalista. Fu eletto per la prima volta in Parlamento nel 1996 con Forza Italia; dieci anni dopo promosse una legge piuttosto scarna che introduceva la sola possibilità di revisione del processo in Cassazione per le assoluzioni in ambito penale. La legge fu criticata molto dall’opposizione perché ritenuta a favore degli interessi di Silvio Berlusconi, e fu rinviata una volta al Parlamento dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e infine approvata, per poi essere smontata quasi completamente da più sentenze della Corte Costituzionale. Pecorella riconobbe in seguito la natura “ad personam,” di alcune leggi e nel 2012 ha aderito a Scelta Civica.

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Famosi per una legge

Legge Acerbo

Giacomo Acerbo fu un economista, aderì al fascismo, partecipò alla marcia su Roma del 1922, diede assistenza a Benito Mussolini per la formazione del suo primo governo e fu l’autore di una legge elettorale votata l’anno seguente dal Parlamento. La legge consentiva al Partito Nazionale Fascista di avere facilmente una forte maggioranza parlamentare e per questo fu duramente criticata dalle opposizioni. Ancora oggi si parla di “legge Acerbo” per definire una legge particolarmente iniqua. Dopo la caduta del fascismo, Acerbo fu condannato a 48 anni dall’Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo. La sentenza fu annullata in Cassazione nel 1947 e tentò una nuova carriera politica, senza successo.

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Famosi per una legge

Legge Merlin

Lina Merlin militò tra i partigiani, partecipò all’Assemblea Costituente e fu la prima donna a essere eletta in Senato, con il Partito Socialista Italiano, nel 1948. Si batté per fare abolire la prostituzione legalizzata in Italia, che all’epoca contava circa 700 casini in tutto il paese con quasi 3mila prostitute impiegate. Furono necessari dieci anni di dibattiti, rinvii e polemiche prima che la legge entrasse in vigore. Merlin non fu ricandidata dal suo partito alle elezioni del 1961; due anni dopo si ritirò dalla politica.

(ANSA)

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Famosi per una legge

Legge Cirami

Melchiorre Cirami divenne senatore nel 1996 con il Polo per le Libertà e fu rieletto nel 2001 con la Casa della Libertà. Propose una legge entrata in vigore nel 2002 che introdusse nel codice di procedura penale il concetto di “legittimo sospetto”, aggiungendo un ulteriore caso per il trasferimento di un processo. La legge Cirami fu duramente criticata dalle opposizioni e definita una legge “ad personam” a favore dell’allora PresdelCons, Silvio Berlusconi. Melchiorre Cirami non è più parlamentare e qualche anno fa fu sentito nel processo sulla cosiddetta trattativa tra Stato e mafia.

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Famosi per una legge

Ddl Cirinnà

Monica Cirinnà è una senatrice del Partito Democratico, eletta per la prima volta in Parlamento nel 2013, dopo avere fatto parte per quasi 20 anni nel consiglio comunale di Roma. È la prima sostenitrice della proposta di legge sulle unioni civili, la cui discussione inizierà in Senato a fine gennaio, e che ha contro parte della maggioranza di governo, costituita dal Nuovo Centrodestra e dall’area cattolica del PD.

(Fabio Cimaglia / LaPresse)

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Famosi per una legge

Legge Mammì

Oscar Mammì fu eletto per la prima volta in Parlamento nel 1968 con il Partito Repubblicano Italiano e continuò a fare il deputato fino alla X legislatura. Tra il 1987 e il 1991 fu ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni, e proprio nel 1990 fu il primo firmatario della legge che regolamentò il sistema radiotelevisivo in Italia dopo che erano emerse le televisioni private, stabilendo dei massimi per quanto riguarda l’antitrust, con limiti sulla proprietà di emittenti e sistemi per l’editoria tradizionale. Mammì non fa più politica e una decina di anni fa ha recitato in una fiction di RaiTre.

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Famosi per una legge

Legge Maccanico

Antonio Maccanico fu eletto per la prima volta in Parlamento nel 1992 con il Partito Repubblicano, quando aveva già alle spalle una lunga storia da funzionario di Stato e ministro in diversi governi. Da ministro delle Poste e delle telecomunicazioni, nel 1997 propose una legge per regolamentare meglio il mercato radiotelevisivo in Italia, seguendo quanto previsto dalla legge Mammì. Il provvedimento portò, tra le altre cose, all’istituzione dell’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni. Fu anche promotore del “Lodo Maccanico”, una norma per la sospensione dei processi in corso per le cinque più alte cariche dello stato. Il provvedimento fu pesantemente modificato in Parlamento e Maccanico lo disconobbe, facendolo diventare in seguito noto come “Lodo Schifani”, parlamentare primo firmatario del maxiemendamento che ne aveva stravolto il senso.

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Famosi per una legge

Decreti Vigorelli

Ezio Vigorelli militò tra i partigiani, poi fu eletto nelle prime quattro legislature della Repubblica con il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria; fu ministro del Lavoro e della previdenza sociale tra il 1954 e il 1957, anni in cui lavorò a un sistema per garantire a tutti i lavoratori una retribuzione minima e regole condivise agli appartenenti a una stessa categoria. I decreti in tema emanati nel 1959 furono molto criticati, ma la Corte Costituzionale ne affermò la legittimità perché si trattava di misure straordinarie, quando ne fu proposta una proroga l’anno successivo la Corte li dichiarò illegittimi, perché non sussisteva più l’emergenza.