Il massacro dell’ISIS a Deir Ezzor
Almeno 80 civili sono stati uccisi in un attacco dello Stato Islamico in una delle più importanti città della Siria orientale, 400 persone potrebbero essere state rapite
Sabato i miliziani dello Stato Islamico (o ISIS) hanno ucciso decine di persone a Deir Ezzor, una città della Siria orientale capitale dell’omonima provincia. La città è circondata da territori nelle mani dell’ISIS e si trova dalla scorsa estate sotto assedio. L’unico modo che il regime ha di rifornire la guarnigione è tramite elicotteri da trasporto. Gli scontri sono cominciati in seguito a un’offensiva dell’ISIS che ha cercato di conquistare i quartieri settentrionali della città.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani – un’organizzazione filo-ribelli con sede a Londra – le persone uccise sono almeno 85 civili e 50 soldati siriani dell’esercito fedele al presidente Bashar al Assad. Secondo il governo siriano, lo Stato Islamico ha ucciso almeno 300 civili: se questi numeri fossero confermati, la giornata di sabato diventerebbe una delle più violente da quando è cominciata la guerra in Siria, circa cinque anni fa. Sempre secondo l’Osservatorio, lo Stato Islamico ha rapito circa 400 persone.
L’Osservatorio ha detto che la maggior parte delle uccisioni sono avvenute come se fossero delle esecuzioni. La zona dove si è compiuto il massacro è l’estremità settentrionale di Deir Ezzor, nel quartiere di al Baghaliyeh. Lo Stato Islamico dovrebbe avere ora il controllo di circa il 60 per cento di Deir Ezzor, anche se gli organi di stampa siriani dicono che l’attacco è stato respinto. Nella zona, ha scritto BBC, sono stati compiuti anche dei bombardamenti compiuti dalla Russia, alleata con il regime di Assad.