Le banconote che servono per comprare tre caffè e due bottiglie d’acqua in Venezuela
Sono moltissime, come dimostra una foto twittata da un giornalista del New York Times: la colpa è dell'iperinflazione, la più alta registrata nel mondo
Qualche giorno fa Nicholas Casey, un giornalista del New York Times, ha pubblicato una foto in cui mostrava quante banconote gli erano servite per comprare tre caffè e due bottiglie d’acqua a Caracas, la capitale del Venezuela.
Looks like a drug deal but these bills paid for 3 coffees and 2 waters. #economylesson #Venezuela pic.twitter.com/VdKbp8O7EY
— Nick Casey (@caseysjournal) January 12, 2016
Casey ha scritto che la quantità di banconote necessarie al suo acquisto sembrava più il frutto di una transazione per acquistare droga che il prezzo di una colazione al bar. Pochi giorni dopo è andato in banca a ritirare del denaro per le spese dell’ufficio del New York Times di Caracas. Questa volta sembrava che la banca «l’avessi rapinata», ha twittato Casey.
A bank robbery? Nope, just buying coffee and groceries in Caracas https://t.co/w7aqi8xVY6 by @caseysjournal pic.twitter.com/fU9ByD32MA
— New York Times World (@nytimesworld) January 17, 2016
L’economia del Venezuela è in grave difficoltà da anni, soprattutto a causa delle politiche economiche molto poco ortodosse – come un regime di cambio con il dollaro insostenibile – volute dal presidente Nicolás Maduro, difficoltà alle quali si è aggiunto anche il calo nel prezzo del petrolio, la cui produzione è sostanzialmente l’unico pilastro dell’economia del paese. La crisi ha causato una gravissima scarsità di beni primari, come carta igienica, zucchero e caffè, ma ha prodotto anche un’iperinflazione incontrollabile. Nel 2015, l’inflazione in Venezuela è stata del 141 per cento, probabilmente la più alta del mondo.