Conviene investire in borse Birkin
È un oggetto di moda particolarmente famoso e prezioso, a rivenderle si guadagna di più che con molti titoli finanziari
La Birkin è una delle borse più famose e desiderate al mondo, prodotta da Hermès e dedicata all’attrice inglese Jane Birkin. Secondo la versione ufficiale, raccontata dalla stessa Birkin alla giornalista di moda Dana Thomas, nel 1981 durante un volo da Parigi a Londra fece cadere la sua borsa rovesciandone il contenuto. Accanto a lei era seduto Jean-Louis Dumas, allora CEO di Hermès; i due cominciarono a discutere della necessità di avere una tasca interna alla borsa e finirono per progettare un modello che rispettasse queste esigenze: e fu così che nacque la Birkin. La borsa viene realizzata interamente a mano (ognuna richiede almeno diciotto ore di lavorazione) e si prevede una lista d’attesa di circa due anni, che può arrivare fino a sei. Ha forma trapezoidale con due fascette frontali che si sovrappongono e la chiudono con un lucchetto, misura dai 25 ai 40 centimetri di larghezza e può essere realizzata in vitello, struzzo, coccodrillo o lucertola. In base al materiale e al modello, i prezzi variano dai novemila euro ai 120 mila euro.
Oltre a essere uno degli oggetti di moda più ambiti ed esclusivi al mondo, la Birkin è anche un investimento economico. Il sito Quartz scrive che – secondo le stime di Baghunter, un sito che si occupa di compravendita di borse di lusso – negli ultimi 35 anni in media una Birkin ha reso di più di un investimento in oro o di un indice di borsa come l’S&P 500, un importante indice di borsa di Wall Street. Tenendo conto dell’inflazione, S&P permette di guadagnare in media l’8,7 per cento all’anno, l’oro dà un rendimento del -1,5 per cento mentre rivendendo una Birkin alle stesse condizioni di acquisto si guadagna il 14,2 per cento. Le cifre tengono conto di beni e azioni che sono stati acquistati senza cercare di massimizzare i profitti seguendo l’andamento del mercato. Negli ultimi 35 anni, il guadagno di ritorno annuale massimo per le Birkin è stato del 37,2 per cento nel 1995, e il minimo del -36,6 per cento nel 2008. È fluttuato quindi da un massimo del 25 a un minimo del 2,1 per cento, non perdendo mai di valore. Quartz ricorda che un investitore che abbia interpretato il mercato nel modo migliore potrebbe aver comunque guadagnato di più con le azioni.
Come spiega Evelyn Fox, fondatrice di Baghunter, le cifre dimostrano la stabilità del mercato del lusso contrariamente per esempio alle azioni in borsa anche in tempi economici difficili. Gli alti costi e la stabilità delle Birkin sono dovuti in parte all’altissima qualità del prodotto, in parte alla sua esclusività, perseguita da Hermès che ha tutto l’interesse a produrre borse difficili da trovare, anche di seconda mano, per mantenerne alto il valore.