Il lavoro di Leonard Freed sugli ebrei di Amsterdam
Le sue foto sono esposte in questi giorni proprio ad Amsterdam, se potete andarci; se no alcune potete guardarle qui
Fino al 14 febbraio sarà allestita allo Joods Historisch Museum di Amsterdam, nei Paesi Bassi, la mostra After The War Was Over: Leonard Freed Photographs Jewish Life in Amsterdam in the 1950s, che espone 150 fotografie dell’importante fotografo Leonard Freed, che tra le altre cose lavorò per la celebre agenzia fotografica Magnum. Le foto di Freed raccontano la vita degli ebrei di Amsterdam alla fine degli anni Cinquanta, nel decennio immediatamente successivo alla Seconda guerra mondiale. Nel 1958 Freed ha seguito gli ebrei di Amsterdam durante le loro attività quotidiane e li ha così fotografati in sinagoga, a casa, al lavoro.
Leonard Freed (1929-2006) nacque a Brooklyn, New York, figlio di due ebrei russi immigrati: visse ad Amsterdam per diversi periodi tra il 1958 e il 1970 e in quel periodo fu colpito dalla forza e dalla vitalità della comunità ebrea, nella quale vedeva ottimismo e fiducia nel futuro invece che rabbia e sofferenza per quanto sofferto in passato. Le fotografie esposte sono state il suo primo consistente progetto fotografico: furono raccolte nella serie Jews of Amsterdam (“Ebrei di Amsterdam”) e nel 1958 alcune furono pubblicate in un libro con lo stesso titolo.
Freed ha viaggiato molto, lavorando come freelance dal 1961. È entrato a fare parte dell’agenzia fotografica Magnum nel 1972. Uno dei lavori per cui Freed è più conosciuto è Black in white America, iniziato nel 1963 e dedicato alla discriminazione razziale negli Stati Uniti, pubblicato tra il 1967 e il 1968. In quegli anni Freed viaggiò attraverso gli Stati Uniti con Martin Luther King; nel reportage inserì delle note in cui riportava alcune delle conversazioni avute con le persone incontrate. Tra le altre cose, poi, Freed nel 1973 ha seguito la guerra arabo-israeliana dello Yom Kippur e nel 1980 ha pubblicato un reportage sul Dipartimento di Polizia di New York.