6 risposte sulla bomba in Corea del Nord
È esplosa davvero una bomba all'idrogeno? È una cosa grossa? E ora cosa può succedere?
di Ana Fifield - Washington Post
La Corea del Nord ha annunciato il 6 gennaio di avere effettuato con “successo” un test nucleare con una bomba all’idrogeno, chiamata anche bomba termonucleare: molti esperti e analisti si sono detti scettici sul fatto che quella esplosa possa essere davvero una bomba all’idrogeno, ma l’episodio ha comunque generato preoccupazione nei paesi asiatici e nel resto del mondo. Anna Fifield, la capo della redazione a Tokyo del Washington Post ed esperta di Corea del Nord, ha risposto a sei dubbi sulle conseguenze che può avere il test della Corea del Nord.
È davvero una cosa grossa? Sapevamo già che avevano le bombe nucleari, no?
È una cosa grossa perché una bomba all’idrogeno, o bomba termonucleare, è molto, molto più potente. La bomba atomica che gli Stati Uniti sganciarono su Hiroshima nel 1945, chiamata “Little Boy”, aveva una potenza di 15 chilotoni, mentre quella di Nagasaki, “Fat Man”, aveva una potenza di 20 chilotoni. In confronto, la bomba all’idrogeno che gli Stati Uniti testarono alle isole Bikini nel 1954 aveva una potenza di 15 megatoni: 1000 volte più potente di quella di Hiroshima. Kim Du-yeon, dell’organizzazione nonprofit Carnegie Endowment for International Peace, ha spiegato:
Fondamentalmente è una differenza nel processo tecnico con il quale si ottiene l’esplosione e nella potenza di esplosione. UNa bomba atomica sfrutta la fissione nucleare mentre la bomba H sfrutta la fusione. Una bomba termonucleare ha una potenza esponenzialmente più alta (migliaia di volte più potente): dentro il suo nucleo ha una bomba atomica che funziona come innesco.
Sembra che la fine sia vicina. È sul serio così?
Calma. C’è ancora un considerevole livello di scetticismo sul fatto se quella testata oggi fosse davvero una bomba termonucleare: molti esperti brillanti e anche l’esercito sudcoreano dicono che le dimensioni dell’esplosione non sono state abbastanza grosse nemmeno per essere compatibili con una bomba H fallata. I parlamentari sudcoreani della commissione parlamentare per l’intelligence hanno detto ai giornalisti che la bomba all’idrogeno che la Corea del Nord dice di aver testato mercoledì aveva una potenza di 6 chilotoni: più o meno la stessa di quella del test atomico nordcoreano del 2013, e di molto inferiore alle esplosioni solitamente associate all’idrogeno. Jeffrey Lewis, esperto di nucleare del Middlebury Institute of International Studies, ha detto che un altro motivo per andarci cauti è rappresentato dalle capacità tecnologiche della Corea del Nord:
Costruire un’arma termonucleare che funziona grazie all’innesco provocato da una fissione nucleare primaria sembra un po’ troppo per la Corea del Nord. Questo è il tipo di arma alla quale uno pensa quando qualcuno dice “bomba H”. Le armi termonucleari sono complicate: costruirne una richiede un po’ di esperienza pratica e di test. La Corea del Nord ha compiuto un test nucleare indubbiamente riuscito nel 2013, ma non si può dire lo stesso di quelli del 2006 e del 2009.
Quindi come facciamo a sapere se è vero?
Prima di tutto, la magnitudo della scossa sismica registrata mercoledì dopo l’esplosione è stata di 5,1 sulla scala Richter, secondo l’U.S. Geological Survey: la stessa di quella del test del 2013 e poco più alta di quella del 2009 (4,5) e del 2006 (4,1). Ma se fosse stata una bomba all’idrogeno, sarebbe stata molto, molto più alta, dicono gli esperti. I sismologi ora cercheranno di capire l’esatta profondità dell’epicentro della scossa così potranno ricavarne con precisione la potenza dell’esplosione. Ci vorrà un giorno, più o meno. Nel frattempo, i governi internazionali proveranno a rilevare qualsiasi tipo di gas radioattivi intorno al sito dell’esplosione. Secondo alcune fonti, gli Stati Uniti hanno inviato l’aereo WC-135, che ha esattamente questa funzione, decollato dall’isola giapponese di Okinawa, mentre il Giappone ha detto di aver mobilitato tre aerei. I gas a volte possono continuare a diffondersi per diverse settimane dopo un test, quindi potrebbe volerci del tempo perché le analisi diano risultati. Dopo il test del 2006 fu rilevata una quantità significativa di gas, che consentì agli esperti di concludere che quella esplosa era una bomba a base di plutonio. Nel 2009 invece non furono trovati gas. I residui del test del 2013 furono molto tenui, e gli analisti non poterono trarne nessuna conclusione.
Perché questo test, di qualsiasi cosa si tratti davvero, è stato fatto adesso?
Venerdì è il compleanno di Kim Jong-un – il suo 33esimo probabilmente, anche se potrebbe essere il suo 32esimo (sappiamo molto poco di certo su di lui) – perciò il test potrebbe essere stato un regalo anticipato. I compleanni dei leader sono sempre celebrati molto platealmente in Corea del Nord, nonostante questo valesse soprattutto per Kim Il Sung, il fondatore dello stato e nonno dell’attuale leader. Più probabilmente c’entrano i preparativi per l’atteso Settimo Congresso del Partito dei Lavoratori di Corea, previsto per maggio: è il primo in 36 anni. Toshimitsu Shigemura, un esperto di Corea del Nord all’Università di Waseda di Tokyo, ha spiegato: «Kim Jong-un ha bisogno di ottenere grandi risultati prima del congresso del partito di maggio. Suo padre non aveva testato una bomba all’idrogeno, e ora lui può dire di averlo fatto. È un grande traguardo per lui». La Corea del Nord aveva dato qualche indizio sul fatto che tutto ciò potesse succedere. A dicembre Kim Jong-un aveva detto che il suo paese era «un potente stato armato di armi nucleari pronto a far esplodere bombe A e bombe H per difendere efficacemente la sua sovranità e la sua dignità».
Quindi ora che succede?
Indipendentemente dal fatto se l’esplosione fosse atomica o termonucleare, è stata una provocazione sfacciata e una chiara violazione dei trattati internazionali. Quindi preparatevi a molte condanne internazionali e a qualche parola severa alle Nazioni Unite. I vicini della Corea del Nord – Corea del Sud, Giappone e Cina – hanno criticato duramente il test, e gli Stati Uniti stanno per farlo, una volta arrivata la conferma. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU terrà una riunione di emergenza. La domanda è: riuscirà il Consiglio di Sicurezza ad approvare una risoluzione efficace? Ne ha approvate quattro dopo il primo test nucleare nordcoreano del 2006 (uno dopo ognuno dei test del 2006, 2009 e 2013, più uno dopo il lancio di un satellite nel dicembre del 2012). Tutte hanno imposto sanzioni alla Corea del Nord, e hanno provato a impedirle di ottenere i materiali necessari per sviluppare il programma nucleare e a convincerla a desistere dall’andare avanti con l’armamento atomico. Evidentemente nessuna di queste risoluzioni ha ottenuto molti risultati.
Stavolta sarà diverso?
In realtà dipende da quanto è arrabbiata la Cina. Nel 2013, la Cina – il principale alleato della Corea del Nord, e un membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, con diritto di veto – era così arrabbiata con Pyongyang che sostenne una risoluzione che espanse le sanzioni al regime, rendendo più difficile per la Corea del Nord trasferire somme di denaro. Ma per quanto Pechino possa arrabbiarsi, ha sempre gli occhi puntati sul quadro generale: non vuole che la Corea del Nord collassi e provochi l’esodo di milioni di rifugiati affamati oltre il confine cinese. E non vuole nemmeno che su quel confine vadano i soldati americani attualmente in Corea del Sud. L’interesse principale della Cina quindi è la stabilità. Ma non aspettatevi che al congresso di maggio ci sia anche il presidente cinese Xi Jinping.
© Washington Post 2016