Il debutto in Borsa di Ferrari
È il secondo in realtà, il dieci per cento era già stato quotato alla Borsa di Wall Street a ottobre; oggi c'è stato il grosso a quella di Milano
Lunedì 4 gennaio l’80 per cento delle azioni di Ferrari hanno debuttato alla Borsa di Milano. Ferrari aveva già avuto un primo debutto nel mercato azionario statunitense, la Borsa di Wall Street, lo scorso ottobre: negli Stati Uniti era stato quotato solo il 10 per cento del totale dell’azienda. Un altro 10 per cento è rimasto proprietà di Piero Ferrari, figlio di Enzo,che ha già detto di non aver intenzione di vendere le sue quote. Le azioni Ferrari hanno iniziato oggi le contrattazioni al prezzo di 43 euro ciascuna: poco dopo l’apertura della Borsa però hanno perso molto scendendo sotto i 42 euro e sono state sospese per un breve periodo; successivamente sono aumentate dello 0,53 per cento e sono arrivate 43,67 euro caiscuna.
Da un punto di vista finanziario lo scorporo di Ferrari ha fatto crescere la dimensione totale del gruppo aziendale gestito da Marchionne: prima, quando Ferrari e FCA erano una cosa sola, il valore totale era 16,7 miliardi di euro; adesso FCA ha un valore di 10,9 miliardi mentre Ferrari dovrebbe rimanere attorno a circa 8 miliardi di euro. Chi è più ottimista scommette su incremento del valore di Ferrari ora che è autonoma e non fa più parte di un progetto di produzione su vasta scala; chi è più pessimista pensa che la mancanza dei profitti di Ferrari renderà difficile le cose per FCA: nel 2014 Ferrari aveva contribuito per il 12 per cento dei profitti totali del gruppo. Le azioni FCA nel primo giorno senza Ferrari hanno perso il 4,77 per cento.
In generale le Borse europee non sono andate molto bene, principalmente a causa del crollo di quella cinese, che ha perso il 7 per cento e ha sospeso le contrattazioni. La Borsa di Milano ha perso circa il 3 per cento.
Alla Borsa di Milano stamattina erano presenti Sergio Marchionne (amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles – FCA – e presidente di Ferrari), John Elkann (presidente di FCA), Amedeo Felisa (amministratore delegato di Ferrari) e Piero Ferrari. All’inizio delle contrattazioni era presente anche Matteo Renzi, presidente del Consiglio italiano. Per l’occasione sono stati esposti alcuni modelli di Ferrari nel piazzale davanti al palazzo della Borsa.