L’ultima partita della Germania Est
Si giocò nel 1990, non fu una partita normale: la DDR aveva solo 14 giocatori – gli altri non volevano rischiare di farsi male – ma anche un famoso capitano
Il 3 ottobre 1990 la Repubblica Democratica Tedesca (DDR, la sigla in tedesco) cessò di esistere come stato indipendente ed entrò a far parte della Repubblica Federale di Germania (BRD), la Germania ovest, portando a termine un percorso iniziato meno di un anno prima con la caduta del muro di Berlino. Nei giorni in cui il muro di Berlino veniva abbattuto, la nazionale della Germania dell’Est avrebbe dovuto giocare l’ultima partita del girone di qualificazione ai Mondiali del 1990 contro l’Austria. La squadra del 1989 era probabilmente la più competitiva che la DDR avesse mai avuto: c’era il futuro Pallone d’Oro Matthias Sammer, l’ex giocatore della Lazio Thomas Doll e Ulf Kirsten, il miglior marcatore europeo nella storia del Bayer Leverkusen.
Come raccontato da Uwe Rosler, altro giocatore della DDR, nei giorni precedenti la partita il campo sportivo in cui la nazionale si stava allenando fu invaso da giornalisti, procuratori e dirigenti di club della Germania dell’Ovest. I calciatori erano quasi sempre al telefono con agenti sportivi o direttamente con i dirigenti delle squadre occidentali, visto che da quel momento sarebbero stati liberi di trasferirsi nell’Ovest o in altri paesi europei. L’eccitazione e la grande confusione di quei giorni nel ritiro della DDR furono la causa principale della sconfitta contro l’Austria, che vinse nettamente per 3 a 0. In questo modo la Germania dell’Est non si qualificò per soli due punti ai Mondiali che sarebbero cominciati l’anno dopo in Italia: solo pochi giocatori tedeschi sembrarono veramente dispiaciuti, gli altri avevano in testa il futuro della loro carriera.
Nel mese di febbraio del 1990 la nazionale della Germania dell’Est fu inclusa comunque nei sorteggi per le qualificazioni ai Campionati europei del 1992. Era già chiaro che la DDR avrebbe cessato di esistere da lì a pochi mesi e la partita contro il Belgio, in programma per il 12 settembre, fu declassata a semplice amichevole. La maggior parte dei giocatori più forti della DDR si erano già trasferiti in Bundesliga e decisero di non rispondere alla convocazione per evitare rischi inutili (specialmente infortuni) in una partita senza alcun tipo di valore. Al ritiro ci presentarono una decina di giocatori: i più giovani, che volevano sfruttare l’opportunità per mettersi in mostra e rimediare qualche contratto con una squadra occidentale, ma anche quelli che tenevano a giocare l’ultima partita nella storia della nazionale della Germania dell’Est.
L’unico giocatore di un certo livello che rispose alla chiamata fu Matthias Sammer, che all’epoca giocava già per lo Stoccarda ed era il capitano della DDR. Quando arrivò al ritiro della nazionale, vedendo solo una decina di giocatori, Sammer cercò un volo per fare ritorno a Stoccarda; non lo trovò e decise quindi di rimanere in ritiro con i pochi compagni di squadra.
I giocatori disponibili il giorno della partita, che si giocò a Bruxelles, furono in tutto 14, tra cui due portieri e tre debuttanti. Sammer segnò due gol che permisero alla nazionale della DDR di vincere l’ultima partita della sua storia. I giocatori tedeschi che scesero in campo, nonostante fossero delle seconde scelte, giocarono tutti al massimo delle loro capacità e dominarono la partita. Nei minuti finali dell’incontro l’allenatore tedesco mandò in campo il portiere 25enne Jens Adler, che non aveva mai giocato una partita internazionale: giocò pochi minuti, non toccò mai il pallone e quella fu la sua prima e ultima partita con la maglia di una nazionale.