In Cina i cinema vanno benissimo
Nel 2015 hanno incassato quasi il 50 per cento in più rispetto al 2014: gran parte del merito è dell'industria cinematografica locale
L’1 gennaio 2016 il governo cinese ha diffuso i dati ufficiali relativi agli incassi cinematografici locali del 2015. L’industria del cinema cinese è andata benissimo: gli incassi totali sono stati di 44 miliardi di yuan, poco più di 6 miliardi di euro: il 48,7 per cento in più rispetto agli incassi totali del 2014. Il dato è circolato molto perché è dal 2011 che l’industria del cinema cinese non aveva un così grande aumento di incassi (tra il 2013 e il 2014 era stato del 30 per cento): lo Hollywood Reporter, tra le più importanti riviste di cinema, ha stimato che seguendo questo trend nel 2017 la Cina diventerà il più grande mercato cinematografico al mondo. Al momento questo record è detenuto dal mercato nordamericano – che mette insieme Stati Uniti e Canada – che si sta a sua volta espandendo, ma in misura minore di quello cinese. Da anni si riteneva che il settore del cinema in Cina avesse enormi potenzialità: secondo molti la situazione è svoltata sia a causa della maggiore “qualità” dei film cinesi, sia per alcune decisioni del governo cinese.
Secondo i dati diffusi dalla SAPPRFT – l’autorità statale cinese che amministra e regola la radio, il cinema e la televisione – nel 2015 in Cina sono stati inaugurati 22 nuovi schermi cinematografici al giorno e gli spettatori totali sono stati 1,28 miliardi (il 51 per cento in più rispetto al 2014). Gli schermi cinematografici in Cina sono ora più di 31mila (in Nordamerica sono 39mila e in Italia sono meno di cinquemila). La Cina ha ancora ampi margini di crescita: la sua popolazione è quattro volte superiore a quella degli Stati Uniti e nel 2015 ogni cinese è andato in media una volta al cinema in tutto l’anno. Negli Stati Uniti la media di film visti ogni anno da ogni cittadino è invece di 3,2.
Il dato più rilevante sugli incassi cinematografici cinesi è però quello che riguarda i film cinesi e quelli stranieri (soprattutto statunitensi): il 61 per cento degli incassi cinematografici in Cina è arrivato da film cinesi; i film statunitensi hanno invece contribuito al 38 per cento degli incassi (nel 2014 la percentuale era stata del 45,5 per cento). Nel 2014 cinque dei dieci film più visti in Cina erano statunitensi. Nel 2015 tra i primi dieci film più visti in Cina solo tre arrivavano da Hollywood: Furious 7, Avengers: Age of Ultron e Jurassic World. Il film cinese che nel 2015 ha incassato più soldi in Cina è stato Zhuō Yāo Jì, traducibile come “La caccia al mostro”: un film fantasy e in live-action che ha incassato circa 350 milioni di euro: il film è diventato, oltre che il film più visto dell’anno in Cina anche il film che ha incassato di più nella storia del paese.
Lo Hollywood Reporter spiega che gli ottimi dati sul cinema cinese nel 2015 sono dovuti a due principali motivi. Il primo è una oggettiva crescita qualitativa e organizzativa dell’industria cinematografica cinese, che è riuscita a far crescere anche i guadagni – per ora comunque piuttosto ridotti – derivati dalla “esportazione” dei film cinesi. Il secondo fattore ha invece a che fare con il controllo statale cinese: il governo cinese può infatti decidere quali film stranieri proiettare in Cina, quanto censurarli, quando farli uscire e per quanto lasciarli nei cinema. Lo Hollywood Reporter scrive per esempio che il governo cinese fa in modo, tramite la SAPPRFT, di far uscire grossi film statunitensi nello stesso periodo, così che si dividano tra di loro il pubblico, diminuendo i rispettivi incassi. Quando c’è nei cinema un importante film cinese i film stranieri “consentiti” sono invece pochi, e comunque poco concorrenziali.