Il presidente della Repubblica Ceca: «Siamo di fronte a un’invasione organizzata»
Milos Zeman ha detto di non capire perché dei giovani in buona salute e single non combattano l'ISIS in Siria, invece che lasciare il loro paese per l'Europa
Durante il tradizionale messaggio alla nazione nel giorno di Natale, il presidente della Repubblica Ceca, Milos Zeman, ha fatto alcune affermazioni sui migranti che sono state molto riprese e criticate. Tra le altre cose Zeman ha detto:
«Sono profondamente convinto che siamo di fronte a un’invasione organizzata e non a un movimento spontaneo di profughi. […] Una grande maggioranza dei migranti irregolari sono giovani uomini in buona salute e single. Mi chiedo perché questi uomini non prendano le armi e non combattano per la libertà dei loro paesi contro lo Stato Islamico»
Il primo ministro ceco, il socialdemocratico Bohuslav Sobotka, ha criticato il messaggio di Zeman sostenendo che è basato “su pregiudizi e sulla sua abituale semplificazione delle cose”. Zeman è stato eletto presidente della Repubblica Ceca all’inizio del 2013: in passato era stato anche lui membro del Partito Socialdemocratico Ceco, come Sobotka, ma nel 2009 ha fondato un nuovo partito – il Partito dei Diritti Civili – che propone una sorta di nazionalismo di sinistra.
Non è la prima volta che Zeman prende posizioni del genere sulla crisi dei migranti, la peggiore in Europa dalla Seconda guerra mondiale. A novembre Zeman partecipò a una manifestazione anti-Islam a Praga in compagnia di politici e unità paramilitari di estrema destra. Più in generale, in passato si era opposto al sistema delle “quote” proposto dall’Unione Europea, che prevede la distribuzione dei rifugiati nei diversi paesi della UE. Attualmente nel paese risiedono circa 20 mila musulmani. La Repubblica Ceca era già stata condannata in passato dalle Nazioni Unite per i toni xenofobici utilizzati dai suoi leader politici.