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  • Domenica 27 dicembre 2015

Il business della morte in Giappone

In uno dei paesi con più anziani al mondo è nato un ricco e creativo mercato dei prodotti per funerali (cose tipo: trasforma il parente morto in un diamante)

di Anna Fifield - Washington Post

Una specialista mostra la preparazione dei corpi prima della cremazione all'esposizione Endex a Tokyo in Giappone.
(TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images)
Una specialista mostra la preparazione dei corpi prima della cremazione all'esposizione Endex a Tokyo in Giappone. (TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images)

In Giappone la morte è vista come un’opportunità di crescita. Crescita economica. In un paese in cui ogni anno ci sono molte più morti che nascite, le aziende stanno cercando di aumentare i soldi che le persone spendono per la fine delle loro spoglie mortali: preparare lettere d’addio, scegliere la bara, organizzare la spedizione delle proprie ceneri nello Spazio oppure trasformarle in diamanti.

“Voglio promuovere i nostri prodotti perché ci sono circa 1 milione e 200 mila persone che muoiono ogni anno, ma noi vendiamo ancora solamente 60 mila tappeti”, ha detto Koichi Fujita, rappresentante di un’azienda che produce tappeti tatami e cuscini per bare. I dati di Fujita sulla mortalità non sono però aggiornati: il Giappone l’anno scorso ha detto addio a 1 milione e 300 mila cittadini e salutato per la prima volta solo un milione di bambini. Quella di Fujita era una delle aziende che ha presentato i suoi prodotti a Endex, un’esposizione dedicata a chi organizza la fine della propria vita, tenutasi in un grande centro congressi a Tokyo. “I giapponesi passano le proprie vite sui tappetti tatami”, spiega Fujita (i tatami sono tradizionali tappeti di paglia che si trovano nella maggior parte delle case giapponesi). “Ed esiste un modo di dire per cui i giapponesi vogliono morire su un tappeto tatami, perché vuol dire morire a casa. Ma molte persone muoiono in ospedale. Grazie a noi almeno possono avere un tappeto tatami nelle loro bare quando se ne vanno”.

Il Giappone ha il tasso di persone anziane più alto del mondo. Poco più di un quarto dell’intera popolazione ha più di 65 anni, e le previsioni del ministero della Sanità dicono che la quota arriverà al 40 per cento entro nel 2060. Molti aspetti della vita di oggi in Giappone sono orientati verso gli anziani. Dentro ogni supermercato si trovano interi scaffali di prodotti dedicati agli anziani. Le banche e gli uffici postali mettono a disposizione occhiali accanto ai moduli da riempire per i clienti con problemi alla vista, mentre sui grandi attraversamenti pedonali esiste un pulsante per le persone che hanno bisogno di più tempo per attraversare la strada. Panasonic ha prodotto una serie di elettrodomestici semplificati per la casa, mirati per le persone anziane: la serie comprende lavastoviglie, forni a microonde e bollitori per riso. I supermercati discount vendono il cibo precotto in porzioni più piccole.

Il business della morte fornisce anche altre opportunità. Esiste addirittura una parola in giapponese per esprimere il concetto: “shukatsu”, cioè prepararsi adeguatamente alla morte. Midori Kotani, un ricercatore in Scienze sociali dell’istituto Dai-ichi, di proprietà di una grande compagnia assicurativa, dice: “Il governo stima che nel 2038 un milione e 680 mila persone moriranno in Giappone. La gente vede l’opportunità di farci soldi”. Durante la prima edizione di Endex, o “l’esposizione dell’industria della fine della vita”, più di 200 aziende hanno provato a conquistare un pezzo più grande di un mercato che l’organizzazione dell’esposizione considera avere un valore di 37 miliardi e mezzo di euro. In esposizione c’erano le classiche bare e lapidi, più gli ultimi modelli di carri funebri; ma c’erano anche monaci buddisti in cerca di affari – i giapponesi di oggi non sono più così attenti ai riti religiosi annuali – e rivenditori di caffè che cercavano di vendere i loro prodotti da usare come omaggi per gli ospiti di un funerale, che in Giappone è considerata una tradizione. C’era anche un forno crematorio per animali che offre il servizio a domicilio: un camion si ferma davanti al tuo appartamento per trasformare Fido in cenere. La cremazione di un cane da 10 chili costa 280 euro e richiede circa un’ora. Un criceto costa meno e ci mette meno tempo.

Ci sono anche nuovi prodotti per umani. “Alcune persone desiderano moltissimo andare nello Spazio”, dice Hirohsa Deguchi della Galaxy Stage, un’azienda che spedisce le ceneri su un razzo in piccoli barattoli di metallo (se la cosa non fosse già abbastanza divertente, il suo cognome significa “uscita”). “Li mettiamo in queste capsule e li spediamo con un razzo”. Le ceneri di cinque persone sono già state spedite nello Spazio e altre cinque hanno prenotato il viaggio nei prossimi mesi. Il più economico tra i “ricordi spaziali” – che consiste in un razzo sparato nello Spazio, che poi si brucia mentre ricade nell’atmosfera – costa circa 3.300 euro; farsi spedire in orbita su un satellite, dove i tuoi familiari possono tracciare la tua posizione per i prossimi 240 anni, costa invece l’equivalente di 7.300 euro. Il viaggio più lussuoso – che consiste nel far spedire la capsula con le ceneri sulla Luna – ha un costo dell’altro mondo: 19 mila euro.

Per quelli che vogliono rimanere con i piedi per terra, la società “Cuore di Diamante” offre di convertire i capelli o le ceneri di una persona in diamanti. Si può anche scegliere tra una vasta gamma di colori diversi – tra cui l’arancione, il blu e il verde, in varie forme e dimensioni – il costo va da 2.700 fino a 18 mila euro. La maggior parte dei clienti sono donne che vogliono tenere vicine la propria madre morta, spiega Naoto Kikuchi, il direttore della società. C’è un motivo particolare se questa “gioielleria del lutto” ha successo tra le donne giapponesi, secondo Kikuchi: “Se sei sposata vieni seppellita insieme alla famiglia di tuo marito, non con la tua”. I gioielli sono quindi un modo per rimanere vicini alla propria famiglia.

C’è un’altra ragione per cui le persone nel business del “shukatsu” hanno bisogno sempre di innovare i prodotti: nonostante il numero di morti aumenti costantemente, i soldi che le persone investono per i funerali e le cerimonie stanno diminuendo progressivamente. Questo significa che il mercato si trova in una fase di stagnazione, spiega Kotani dell’istituto Dai-ichi. “A Tokyo, per esempio, circa il 30 per cento delle persone che muoiono non ricevono un funerale: vengono direttamente cremate. In più le persone sono sempre più attente nelle spese per il funerale”, dice Kotani, argomentando che i cittadini sono diventati estremamente parsimoniosi e non vogliono creare stress eccessivo alle proprie famiglie. Sempre Kotani: “Quindi chi lavora in questo settore sta cercando di massimizzare la spesa di ogni morte. Per questo fanno circolare anche videomessaggi girati prima di morire da persone decedute o offerte di spedizioni di ceneri nello spazio”.

Una delle 22 mila persone registrate per accedere all’esposizione è Mariko Saito, una vedova di 68 anni di Tokyo: “Ho saputo di tutto questo alla televisione”, dice mentre esamina una piccola urna buddhista. “Non voglio essere sotterrata nella stessa tomba di mio marito, poiché non avevo un buon rapporto con la sua famiglia”, dice ridendo. “Quindi sto pensando a cosa voglio fare con i miei soldi, sto pensando a quando non ci sarò più, e condividerò questi pensieri con mia figlia quando tornerà da New York per le vacanze”. Per gli uomini d’affari è importante intercettare persone come Saito, per essere innovativi e inventare nuovi modi di fare soldi. Come dice Kotani: “Dopo tutto, si muore una volta sola”.