La fusione tra Dow Chemical e DuPont
Le due maggiori aziende chimiche degli Stati Uniti si fonderanno per creare la più grande società al mondo del settore
Dow Chemical e DuPont – due fra le più importanti aziende chimiche americane – hanno raggiunto un accordo per fondersi e creare la più grande azienda del settore chimico, che varrà circa 130 miliardi di dollari (118 miliardi di euro). Le due aziende trattavano la fusione da più di due anni, ma da febbraio la cosa si era fatta più concreta; due giorni fa la fusione era data per certa da molti giornali che si occupano di finanza, oggi è arrivata l’ufficialità dell’accordo. L’operazione di fusione avverrà solo tramite lo scambio azioni, senza denaro contante, e gli azionisti delle due aziende attuali possederanno la nuova società in parti uguali: questo vuol dire che chi oggi ha 100mila dollari in azioni DuPont, manterrà 100mila dollari in azioni della nuova società.
Grazie alla fusione la nuova società, che prenderà il nome di DowDuPont, potrà scegliere i migliori progetti di ricerca portati avanti da DuPont e Dow e scartare tutti gli altri. Il progetto, hanno spiegato le due società nel comunicato di oggi, è di mantenere DowDuPont per due anni e poi scorporarla in tre società per azioni che si occupino di settori diversi: una per i prodotti agricoli, una per i materiali (come la plastica) e una per prodotti speciali (come quelli usati nei pannelli solari).
DuPont è stata fondata nel 1802, Dow Chemical nel 1897. L’attuale amministratore delegato di DuPont diventerà amministratore delegato di DowDuPont, il ruolo di presidente invece sarà svolto dall’amministratore delegato di Dow Chemical. Sono previste anche delle riduzioni di personale, DuPont ha detto che verrà coinvolto circa il 10 per cento dei suoi dipendenti. È prevista una crescita di un miliardo di dollari per DowDuPont.
La fusione potrebbe comunque essere impedita dall’organismo antitrust degli Stati Uniti, la Federal Trade Commission, ma molti analisti ritiengono che alla nuova società basterà vendere alcuni filoni specifici – dove Dow e DuPont si facevano concorrenza fra di loro e c’erano pochi altri produttori a spartirsi il mercato – per essere in linea con il regolamento.