Il primo vaccino per la dengue
È stato approvato in Messico, presto dovrebbero adottarlo anche altri paesi: è stato sviluppato dalla società farmaceutica Sanofi
In Messico è stato approvato il primo vaccino contro la febbre dengue, nota anche solo come dengue. Il vaccino si chiama Dengvaxia ed è stato sviluppato da Sanofi, un grande gruppo farmaceutico francese che ci stava lavorando da vent’anni. La dengue è una malattia infettiva tropicale causata dal virus dengue, trasmesso dalle zanzare: causa febbre alta, dolori muscolari, mal di testa, calo dei globuli rossi e, in alcuni casi, eruzioni cutanee piuttosto evidenti. Nei casi peggiori la dengue provoca emorragie interne che possono anche essere mortali. Metà della popolazione mondiale vive in paesi in cui è diffusa la dengue. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che ogni anno la dengue infetti circa 390 mila persone e che un po’ meno dell’uno per cento (circa 3mila persone) muoia.
Olivier Charmeil, che guida la sezione di Sanofi dedicata ai vaccini, ha spiegato a Bloomberg che nelle prossime settimane ci si aspetta che anche altri stati (19 in tutto) approvino il vaccino. Negli ultimi mesi ci sono stati casi di dengue in Portogallo, Francia e Giappone: secondo l’OMS sono aumentate le possibilità di una “esplosiva epidemia” che colpisca anche paesi non tropicali, in passato non interessati dalla dengue, visto che le persone oggi viaggiano molto di più di qualche decennio fa. Il virus della dengue viene trasmesso all’uomo attraverso la puntura di una zanzara, la Aedes aegypti, un insetto che si riproduce nelle acque stagnanti e che – a differenza di altre specie di zanzare – si nutre anche di giorno, aumentando sensibilmente le probabilità di contagio. Chi si ammala di dengue e guarisce diventa immune al ceppo che ha contratto ma aumenta di molto la sua sensibilità verso gli altri ceppi: le ricadute hanno spesso conseguenze molto più gravi rispetto al primo contagio.
In Messico il vaccino Dengvaxia è stato approvato per essere usato nelle aree in cui la malattia è endemica (cioè sempre presente) su persone di età compresa tra i 9 e i 45 anni. Sanofi ha fatto sapere che il vaccino «sarà venduto a un prezzo onesto, accessibile, equo e sostenibile». Guillaume Leroy, vicepresidente della sezione di Sanofi che si occupa di Dengvaxia, ha detto che in alcune nazioni il vaccino potrebbe anche essere distribuito gratuitamente. Bloomberg stima che le vendite di Dengvaxia potrebbero fruttare a Sanofi circa 1,2 miliardi di euro da qui al 2020.