Tutte le storie di “California dreamin'”
Una delle canzoni più famose del mondo uscì in 45 giri oggi mezzo secolo fa: dei quattro che la cantavano ne è rimasta solo una
Allora, tutte queste storie girano intorno all’8 dicembre 1965, cinquant’anni fa. Qui sotto però siamo già nel 1967, ma ci interessano loro due. Si chiamano Michelle Gilliam e John Phillips, sono sposati dal 1962, e per questo lei è più nota come Michelle Phillips. Qui sono a Londra, lui ha 32 anni e lei 23 (quando lo ha sposato ne aveva diciotto).
Quando si sono conosciuti lui faceva già il musicista folk – chitarrista e cantante – ed era già sposato: ha divorziato per sposare lei. Dopo qualche anno lui ha sciolto la sua band per formarne una nuova con lei e con Denny Doherty, che ha portato anche Cass Elliot (che allora aveva 24 anni). Questi sono loro quattro nel 1966 a Los Angeles: i coniugi Phillips sono quelli a sinistra. Si chiamarono Mamas and Papas.
Nel frattempo erano successe un sacco di cose: il gruppo era stato presentato a un discografico famoso (Lou Adler, uno che ne ha fatte parecchie, ora ha ottant’anni) da Barry McGuire, che li conosceva. Barry McGuire era uno importante, in quel momento. Aveva trent’anni e da ragazzo aveva fatto un po’ di tutto (compreso cercare di entrare in Marina a sedici anni), prima di cominciare a cantare nei bar e diventare un cantautore professionista. Nel 1965 incise la canzone scritta da un suo giovane collega, P.F. Sloan, e ancora oggi è famoso per quella: si chiamava “Eve of destruction”, era stata già rifiutata dai Byrds. Fu un successo formidabile, e divenne un manifesto politico per la gioventù inquieta di allora, aiutato dalla simmetrica scelta dei commentatori conservatori di vederci invece un degrado dei tempi: “la vigilia della distruzione”. Alcune radio la bandirono dalla programmazione. Il verso “sei grande abbastanza per uccidere, ma non per votare” la rese poi un inno della campagna per il diritto di voto sotto i 21 anni, negli Stati Uniti. Qualche anno dopo McGuire vide la luce, divenne un Cristiano rinato, e dedicò anche la sua musica alla religione.
Ma in quel momento lì, autunno 1965, andava fortissimo e la sua casa discografica volle pubblicare rapidamente un nuovo disco di sue canzoni, imbottendolo di un po’ di cose diverse. Tra le altre, una canzone che John e Michelle Phillips, appena arrivati, avevano scritto ancora nel 1963: si chiamava California Dreamin“. Eccola, ma forse vi metterà un po’ a disagio, in questa versione.
Perché non fu notata molto, e la voce di McGuire fa poco per nobilitarla, grave così: anche se i Mamas and Papas già ci facevano i cori e John Phillips suonava la chitarra. Loro se la ripresero e la pubblicarono cantandola meglio e con qualche modifica: il 45 giri uscì l’8 dicembre 1965.
All’inizio non funzionò granché, ma fece il botto dopo qualche mese e divenne la “canzone del 1966” negli Stati Uniti, con grandi successi nel resto del mondo, ed è ancora oggi celeberrima ovunque (qui da noi anche nella versione in italiano dei Dik Dik, dello stesso anno). Loro vendettero tantissimo, diventarono famosi, ed entrarono nello star system degli anni Sessanta. Qui stanno arrivando in Inghilterra nel 1967.
Il successo creò sostanziose complicazioni nella relazione tra i due autori di California dreamin’. Lei aveva già avuto una storia con Denny Doherty, su cui tutti avevano poi provato a fare finta di niente (per esorcizzare ci scrissero pure una canzone, I saw her again). Ma nel 1966 ne ebbe un’altra con Gene Clark dei Byrds: gli altri tre Mamas and Papas decisero di licenziarla, ma la sostituzione non funzionò, e lei fu reintegrata.
Ma non durò tanto: si misero tutti quanti in casini e intemperanze proprie e tra di loro. Fecero ancora alcuni dischi, con successi calanti, e si sciolsero nel 1968.
John Phillips pubblicò dei dischi da solo, collaborò con i Rolling Stones, riformò la band con Doherty per una serie di concerti, e morì nel 2001, dopo una vita di molti casini con le droghe (Doherty è morto nel 2007). Qualche anno dopo sua figlia Mckenzie – nata dal primo matrimonio, che aveva cantato con lui nella band degli ultimi tempi – raccontò che lei e suo padre avevano avuto per anni una relazione incestuosa.
La figlia che aveva avuto invece con Michelle Gilliam, Chynna, ha fatto anche lei l’attrice e la cantante, con un fuggevole momento di popolarità internazionale nella band Wilson Phillips (con le due figlie di Brian Wilson dei Beach Boys) nel 1990, con questa canzone, nelle tradizioni di famiglia.
Ma torniamo da Michelle Gilliam. Che nel 1970 aveva sposato l’attore Dennis Hopper, e otto giorni dopo aveva divorziato dall’attore Dennis Hopper (per violenze di lui). Poi aveva avuto delle relazioni con Jack Nicholson, e con Warren Beatty (che se poi cominciamo con le relazioni di Warren Beatty non la finiamo più). Qui sono rispettivamente nel 1971 e nel 1975.
Intanto continuò a fare la corista con molti musicisti e band diversi, e a recitare al cinema. Per esempio, è lei, quella di questa famosa scena di Valentino di Ken Russell con Rudolph Nureyev.
Nel 1998 in tre cantarono di nuovo California dreamin’, quando i Mamas and Papas furono introdotti nella Rock’n’roll Hall of Fame. Mancava “Mama” Cass Eliot. Michelle Phillips è oggi l’unico membro vivente dei Mamas and Papas, e continua a ricevere royalties per California dreamin’.
Mama Cass Elliot, i cui desideri di fare la cantante da sola erano stati molto presto tra i problemi della band, fece una fine tragica e incatenata alla storia del rock. Le sue qualità vocali la resero ammirata dai colleghi e addetti ai lavori, e il suo aspetto l’aiutò in successive popolarità televisive ma le complicò la vita per ragioni di salute e diete: complicata ulteriormente da abusi di droghe. Con la musica ebbe dei considerevoli successi, per esempio con questa versione di Dream a little dream of me.
Nel 1974 Cass Elliot fece due settimane di concerti esauriti a Londra. Morì per un attacco di cuore a 32 anni la notte dopo il concerto finale, mentre dormiva nell’appartamento che le aveva affittato il cantautore Harry Nillson (famoso soprattutto per la canzone di Un uomo a marciapiede). Nello stesso appartamento morì quattro anni dopo, anche lui a 32 anni, il batterista dei Who Keith Moon.
Nei decenni successivi Cass Elliot e la sua voce sono stati spesso citati come ispirazione e modello da molti altri musicisti. Ma alla notorietà delle generazioni più recenti lei ci è tornata una decina di anni fa, quando una sua canzone è diventata il memorabile inizio della seconda stagione della serie televisiva “Lost”.
California Dreamin’, invece, in cinquant’anni l’hanno cantata un po’ tutti (anche molti di noi, nelle gite scolastiche e certe sere in spiaggia). Ultima, Sia nel dimenticabile film San Andreas uscito quest’anno.
Ma siccome non vogliamo lasciarvi così, in questo giorno speciale, meglio quella di Diana Krall dell’anno scorso.
O Scala & Kolacny Brothers. Poi basta. Buon 8 dicembre. All the leaves are brown.