Il problema dei cimiteri ad Hong Kong
In una delle città più affollate del mondo non c'è più spazio per seppellire i morti e si comincia a pensare a soluzioni originali (per esempio trasformare i famigliari morti in gioielli)
Molte città del mondo stanno esaurendo lo spazio per i cimiteri, ma in pochi posti il problema è grave come a Hong Kong, una delle aree urbane più densamente abitate al mondo. Più di sette milioni di persone vivono su una superficie pari a quella di Roma, una città che di abitanti ne ha meno di tre milioni. La popolazione di Hong Kong sta invecchiando rapidamente e secondo le stime del governo il numero di morti annuali passerà dai 42.700 del 2010 ai 50.300 del 2020: questo aumento metterà ulteriore pressione su un sistema già in grosse difficoltà.
Associated Press racconta che la lista d’attesa per ottenere uno spazio pubblico dove conservare i resti dei famigliari morti può durare fino a sei anni. Dopo l’attesa, la famiglia riceve uno spazio in un colombario, una struttura dove all’interno di centinaia di piccole cellette vengono conservate le urne con le ceneri dei morti. La cremazione non era diffusa a Hong Kong fino a pochi decenni fa. Secondo la tradizione cinese, i defunti devono essere inumati a terra e in posizioni particolari, sul fianco di una montagna o in riva al mare, così da garantire fortuna alla loro famiglia.
Ma a Hong Kong, un’isola montagnosa dove non c’è spazio nemmeno per costruire molte abitazioni, l’amministrazione coloniale britannica iniziò ad incoraggiare la cremazione per risparmiare spazio sin dagli anni Sessanta e oggi la pratica è utilizzata da circa il 90 per cento degli abitanti. Chi vuole seppellire i propri famigliari alla vecchia maniera è spesso costretto a farlo nella Cina continentale. Per chi non vuole aspettare gli anni necessari a ottenere uno spazio in un colombario pubblico può ricorrere ai privati, ma il costo in questi casi può arrivare fino a centomila dollari per un loculo di poche decine di centimetri quadrati. Il tumultuoso sviluppo economico della città negli ultimi anni ha fatto salire moltissimo il prezzo dei terreni e così i pochi colombari che vengono costruiti devono mantenere i prezzi molto alti per giustificare l’investimento. Per esempio una società di Hong Kong sta cercando di ottenere l’approvazione per un piano da più di 250 milioni di euro per trasformare in colombario un edificio di quindici piani. L’obiettivo è creare un cimitero moderno con 82 mila nicchie, schermi per trasmettere foto e video dei defunti e sistemi di filtraggio per diminuire l’inquinamento causato dalle offerte che vengono bruciate in onore dei defunti.
Un altro problema dei colombari è che nessuno vuole averne uno vicino. Gli abitanti di Hong Kong sono molto legati al culto dei morti e durante le feste intorno ai colombari si sviluppano ingorghi causati da migliaia di persone. I pochi spazi rimasti a Hong Kong sono contesi tra i vivi e i morti. Accanto a coloro che chiedono più spazio per ospitare i morti, infatti, ci sono molti attivisti che chiedono un maggior impegno del governo nel costruire case di edilizia popolare.
Per risolvere il problema, il governo sta cercando di incentivare forme alternative per prendersi cura dei morti. Ad esempio ha creato alcuni “parchi del ricordo” dove è possibile disperdere le ceneri dei propri famigliari e poi tornare a ricordarli, oppure cimiteri online che offrono l’opzione di inviare per via telematica offerte votive. Per il momento però questi nuovi strumenti non sembrano aver fatto presa sulla popolazione locale.
Alcune gemme ottenute dalle ceneri di persone defunte (AP Photo/Kin Cheung)
Alcune società hanno individuato nella città Hong Kong un mercato potenzialmente interessante da sfruttare e stanno cominciando a offrire soluzioni molto creative. Una società sudcoreana, ad esempio, offre la possibilità di trasformare le ceneri dei famigliari in gemme, grazie a un sistema che le “cuoce” ad altissime temperature. Una volta create, le gemme possono essere conservate in casa, oppure incastonate in gioielli. Ma anche questa è una soluzione che per il momento non sta incontrando molto successo. Per molti cinesi, conservare in casa i resti dei defunti, o addirittura indossarli, rischia di attirare l’attenzione dei fantasmi.