Cosa sappiamo su Tashfeen Malik
La donna che ha sparato insieme al marito a San Bernardino aveva 27 anni, era arrivata negli Stati Uniti nel 2014 e probabilmente si era "radicalizzata" da sola
Tra venerdì e sabato i giornali e le agenzie di stampa internazionali hanno pubblicato nuove informazioni su Tashfeen Malik, la donna che assieme al marito Syed Rizwan Farook ha sparato al centro dei servizi sociali a San Bernardino, in California, uccidendo 14 persone e ferendone 21. Entrambi sono stati uccisi nel successivo scontro con la polizia. C’è stato anche un nuovo sviluppo nelle indagini: l’FBI ha fatto sapere che sta trattando l’attacco come un caso di terrorismo, e che ritiene che Farook e Malik possano essersi «radicalizzati da soli» diventando islamisti radicali senza avere legami diretti con alcuna organizzazione terroristica. L’FBI ha anche diffuso una foto di entrambi i sospettati, entrambe non datate.
In una conferenza stampa il direttore dell’FBI James B. Comey ha detto che secondo le indagini Farook e Malik possono aver «potenzialmente tratto ispirazione da organizzazioni terroriste internazionali». Secondo Reuters, la prova più evidente che l’attacco possa essere stato ispirato da noti gruppi terroristici è un post su Facebook che Malik ha pubblicato pochi minuti dopo la sparatoria. Nel post, secondo diversi giornali americani, Malik ha pubblicato su un profilo con un nome diverso dal suo un bay’ah («giuramento») al capo dell’ISIS Abu Bakr al Baghdadi, con una pratica che secondo il magazine Long War Journal è comune all’interno dell’ISIS. Un portavoce di Facebook ha detto al New York Times che il post in questione è già stato rimosso, confermandone implicitamente l’esistenza.
La notizia del post su Facebook di Malik è stata una delle prime sul suo conto: fino a ieri di lei si sapeva pochissimo, solamente che dal luglio 2015 aveva ottenuto una green card per abitare permanentemente negli Stati Uniti per via del suo matrimonio con Farook, che è un cittadino statunitense. Questa mattina Reuters ha pubblicato un articolo molto dettagliato che aggiunge informazioni che ha raccolto sul conto di Malik, intervistando parenti e autorità dei paesi dove la donna ha abitato. Secondo Reuters, Malik è nata a Karor Lal Esan, una città nel Pakistan meridionale. A due anni si è trasferita in Arabia Saudita per via del lavoro di suo padre, un ingegnere. I parenti di Malik contattati da Reuters hanno spiegato che mentre era in Arabia Saudita il padre di Malik era diventato «un conservatore estremista», e che i rapporti con il resto della famiglia si erano interrotti per via di una litigata su questioni immobiliari. Malik aveva due fratelli e due sorelle, ma su di loro non ci sono altre informazioni.
Reuters scrive che cinque o sei anni fa Malik era tornata in Pakistan per studiare Farmacia alla Bahauddin Zakariya University di Multan. Husain Haqqani, ex ambasciatore del Pakistan negli Stati Uniti, ha detto a Reuters che quell’area era «un terreno di reclutamento» per gruppi islamisti legati ad al Qaida. I giornalisti del Washington Post hanno visitato Multan e parlato con diversi amici e familiari di Malik secondo cui la donna ha iniziato a radicalizzarsi nel 2009, mentre frequentava l’università. All’epoca indossava un burqa e passava gran parte del suo tempo a guarda i canali televisivi islamici, hanno raccontato i suoi conoscenti.
Non è ancora chiaro in quali circostanze si siano incontrati Malik e Farook – i loro avvocati dicono che si sono conosciuti online – ma sembra che fossero sposati da circa due anni: il New York Times racconta che nel luglio del 2014 «Farook passò più di una settimana in Arabia Saudita e tornò negli Stati Uniti con Malik, facendo scalo a Londra e atterrando a Chicago. Lei possedeva un passaporto pachistano e un permesso di soggiorno temporaneo, di quelli garantiti alle persone che vengono negli Stati Uniti per sposare un cittadino americano». Farook e Malik avevano una figlia di sei mesi, che secondo Reuters prima della sparatoria hanno lasciato alla madre di Farook spiegando che avevano un appuntamento dal medico.