“Mein Kampf” di Hitler verrà ripubblicato per la prima volta in Germania
Da gennaio 2016, quando scadranno i diritti sull'opera dopo 70 anni dalla morte dell'autore: la prima ristampa sarà un'edizione critica con spiegazioni e note accademiche
Mein Kampf (“la mia battaglia”) – il libro di Adolf Hitler che espone i fondamenti dell’ideologia nazista – verrà ristampato per la prima volta in Germania dalla Seconda guerra mondiale. Il primo gennaio 2016 scadranno i diritti di proprietà intellettuali sul libro – fino ad ora in possesso del ministero delle Finanze del Land della Baviera – poiché saranno trascorsi 70 anni dalla morte del suo autore, che si suicidò il 30 aprile del 1945.
La prima ristampa annunciata del Mein Kampf sarà un’edizione critica con note e spiegazioni curata da un team di storici dell’Institut für Zeitgeschichte (l’istituto di storia contemporanea) di Monaco di Baviera. L’obiettivo dell’edizione è di contestualizzare storicamente l’opera di Hitler mettendo in luce gli aspetti propagandistici e storicamente inesatti del libro. Il progetto di ricerca era partito nel 2009 e nel 2012 le autorità della Baviera, che deteneva i diritti sul libro, approvarono il progetto di pubblicazione della riedizione del Mein Kampf, con un investimento di 500 mila euro. Nel 2013 però l’allora presidente della Baviera Horst Seehofer della CSU (il partito cristiano demoratico bavarese) cambiò idea e bloccò la ristampa del libro, a causa probabilmente delle molte critiche dei sopravvissuti all’Olocausto e delle comunità ebraiche. Il team di storici dell’istituto ha dovuto quindi aspettare fino allo scadere del copyright per poter procedere con la pubblicazione.
Christian Hartmann, uno degli storici che ha lavorato all’edizione, ha presentato il lavoro in una conferenza stampa giovedì 26 novembre: l’edizione sarà pubblicata in due volumi cartacei per un totale di 2000 pagine con più di 3500 note accademiche, la prima tiratura di stampa sarà tra le 3500 e le 4000 copie e dovrebbe arrivare nelle librerie tedesche tra l’8 e l’11 gennaio, con il prezzo di 59 euro. Il libro non sarà disponibile in versione digitale e, come riporta il New York Times, presenterà un layout particolare: il testo originale sarà sulla parte superiore della pagina destra con sotto delle notazione grammaticali e le differenze nelle varie edizioni, sulla pagina di sinistra ci saranno commenti di contesto e spiegazioni. Hartmann ha commentato scherzando; “abbiamo circondato Hitler con i nostri commenti”.
Mein Kampf (“la mia battaglia”) venne scritto da Adolf Hitler durante i nove mesi che trascorse in carcere nel 1924, condannato per il fallito tentativo di colpo di stato di Monaco nel 1923. Venne pubblicato in due volumi nel 1925 e 1926 e dopo l’ascesa al potere di Hitler venne stampato in milioni di copie: era anche il regalo che lo stato nazista faceva a ogni coppia che si sposava. Secondo una stima dello storico britannico Ian Kershaw, autore di una delle più importanti biografie di Hitler, alla fine della guerra ne circolavano circa 10 milioni di copie. Dopo il 1945 gli alleati assegnarono i diritti allo stato bavarese, perché Monaco di Baviera era l’ultimo posto in cui Hitler era stato registrato come residente, prima di diventare cancelliere del Reich nel 1933. La Baviera ha sempre negato le autorizzazioni alla pubblicazione, che formalmente non è vietata in Germania (come lo sono invece l’esposizione della svastica e il saluto nazista in pubblico). Secondo alcuni commentatori, la riluttanza delle autorità nel permettere la pubblicazione è stata eccessiva nel passato recente, dato che il libro è disponibile facilmente fuori dalla Germania e interamente scaricabile da internet, anche in tedesco. In Italia è stato pubblicato diverse volte, tra cui un’edizione a cura del politologo Giorgio Galli per KAOS edizioni.