Il guaio dei rifiuti a Livorno
Da giorni i dipendenti dell'azienda comunale non raccolgono la spazzatura, per protestare contro una decisione del sindaco del Movimento 5 Stelle
Da sabato mattina i dipendenti della Aamps, l’azienda comunale che gestisce la raccolta dei rifiuti a Livorno, in Toscana, sono in «assemblea permanente» – in pratica: non raccolgono la spazzatura – in seguito alla decisione del comune di Livorno di non ricapitalizzare la società, da mesi in difficoltà finanziarie. Secondo lo stesso sindaco Filippo Nogarin – eletto nel 2014 col Movimento 5 Stelle – per farlo servirebbero 10 milioni e 700mila euro che il comune non vuole spendere. È in corso una seduta del consiglio comunale di Livorno alla fine della quale è previsto un voto sulla situazione di Aamps, per la quale il comune vuole avviare il “concordato preventivo”: una specie di procedura fallimentare.
Nel weekend i giornali e telegiornali italiani hanno diffuso foto delle strade di Livorno piene di rifiuti. Dalla protesta dei dipendenti di Aamps sono comunque rimasti esclusi scuole, ospedali e caserme, mentre domenica mattina alcuni di loro hanno anche raccolto i rifiuti presenti a piazza Cavallotti, dove si tiene il mercato principale della città.
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I problemi sono iniziati quando il comune ha deciso di fare richiesta per fare entrare la società in concordato preventivo, un istituto previsto dalle leggi italiane per le aziende in difficoltà. Durante il concordato preventivo la dirigenza dell’azienda viene affiancata da un commissario giudiziale, una figura simile al curatore fallimentare. Il comune di Livorno ha fatto sapere di voler richiedere il concordato preventivo per Aamps giovedì 26 novembre. Venerdì 27 circa 300 dipendenti dalla società hanno contestato la giunta nella sala dove la commissione bilancio del comune stava discutendo della richiesta del concordato. Stamattina il consiglio comunale di Livorno si è riunito per il voto definitivo sulla richiesta di concordato: in aula sono di nuovo presenti circa 300 dipendenti di Aamps, il voto è atteso in giornata.
Il timore dei dipendenti di Aamps è che passando per il concordato l’azienda sarà costretta a licenziare parte del personale, cosa che probabilmente non succederebbe invece in caso di ricapitalizzazione. Nogarin ha invece detto che nessuno dei dipendenti di Aamps perderà il lavoro e ha fatto notare che Aamps «ha 42 milioni di debito, e se fosse privata sarebbe destinata al fallimento». In un’intervista al Tirreno, Nogarin ha spiegato che un’eventuale ricapitalizzazione avrebbe messo «in ginocchio la città, riducendo i servizi essenziali per i cittadini e di conseguenza cancellando molti posti di lavoro». Beppe Grillo, attraverso il suo blog, ha avviato una campagna per sostenere Nogarin spiegando che la colpa dei debiti di Aamps è del centrosinistra e soprattutto del Partito Democratico, che nelle sue varie forme ha governato la città dal dopoguerra fino al 2014. Grillo sostiene che quando Nogarin si è insediato il comune di Livorno aveva 42 milioni di debiti.
Tre consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno annunciato però che voteranno contro la proposta di concordato, così come tutti gli altri consiglieri di opposizione. Secondo i calcoli del Tirreno la proposta del comune dovrebbe comunque essere approvata con 17 voti a favore e 16 contrari.