“Il viaggio di Arlo”, le cose da sapere
Cinque cose sul nuovo film Pixar, nei cinema dal 25 novembre: da leggere prima di andarlo a vedere, o subito dopo averlo visto
Il viaggio di Arlo – The Good Dinosaur, il titolo inglese – è il nuovo film d’animazione Pixar: è diretto da Peter Sohn, è uscito al cinema il 25 novembre ed è il secondo film Pixar del 2015 dopo l’apprezzatissimo Inside Out. Il protagonista è Arlo – un giovane apatosauro, un dinosauro realmente esistito – che nel film fa un viaggio insieme a un bambino: l’ipotesi alla base del film è che circa 65 milioni di anni fa nessun meteorite abbia colpito la terra e che quindi i dinosauri si siano evoluti – sono per esempio diventati “agricoltori” – e siano riusciti a sopravvivere fino all’arrivo degli uomini. Su IMDB la media dei voti che gli utenti hanno dato a Il viaggio di Arlo è 7,5 su 10. Le recensioni dei critici sono invece in genere un po’ più basse: ci sono però alcune cose del film che sono piaciute molto anche a loro. La qualità grafica delle immagini, alcune “trovate” di chi ha pensato la storia e, come in ogni film Pixar, alcuni piccoli dettagli. E poi è comunque un film Pixar: è probabile che a buona parte degli spettatori scapperà qualche lacrima.
I tre “e se” alla base del film
Il sito Fandango scrive che il film pone molte “grandi domande”. Le tre principali, quelle grazie a cui la storia può esistere e procedere sono: «E se un meteorite non avesse colpito la Terra? E se nel mondo a cui siamo abituati cambiasse tutto? E se fossimo costretti ad affrontare le nostre paure?». John Lasseter – produttore del film e regista, tra gli altri, di Toy Story e Cars – aveva spiegato così quello che secondo lui ci doveva essere alla base del film:
Hanno qualcosa di cartonesco ma sono dinosauri; non vanno in giro con degli abiti o roba del genere, sono ancora dei dinosauri. La loro società diviene più simile ad una società agraria, ovvero contadina. Diventano contadini. È una storia molto buffa riguardo a un certo stile di vita che un giovane dinosauro non riesce a far suo, e finisce così con l’iniziare il suo viaggio. Combina un guaio e parte, incontrando quest’altro personaggio, anch’esso un emarginato della sua società, e i due formano un legame che dà inizio ad una storia unica.
Bob Peterson, uno degli sceneggiatori del film, ha invece detto al Los Angeles Times: «È tempo di fare un film dove puoi conoscere il dinosauro e capire cosa vuol dire essere un dinosauro ed essere con un dinosauro». A proposito di “e se” – “what if”, in inglese – negli ultimi mesi è girata molto su internet un’immagine che spiega come, a ben vedere, quel tipo di domanda – comune a molte storie – è particolarmente evidente in molti film Pixar.
The plot of every Pixar movie ever released pic.twitter.com/AFmUHo8lx0
— David Dring (@davidrdring) July 28, 2015
Cosa se ne dice
Su Slate Brian Switek scrive che la storia di Arlo e di Spot, il bambino con cui Arlo si trova a compiere il suo viaggio, è «davvero semplice», sullo stile di “un ragazzo e il suo cane”, con la differenza che il ragazzo è un dinosauro e che il cane è un bambino. «Tutti i punti chiave della trama saranno familiari a chiunque abbia già visto Il re leone, Alla ricerca di Nemo, Zanna gialla o Zanna bianca». In una recensione molto positiva Robbie Collin, il critico cinematografico del Telegraph, ha scritto: «Il film ti fa trasalire pensando alla fragilità della vita e, allo stesso tempo, ti fa commuovere pensando a quanto è bella. Questo inatteso mix tra esistenzialismo e sentimentalismo mi ha lasciato impressionato». Sul Washington Post Stephanie Merry apprezza le immagini del film, che definisce spettacolari. È però molto critica nei confronti degli altri aspetti del film: «Alla fine sembra che il film sia stato fatto per far vedere le capacità tecniche della Pixar, non la sua capacità nel raccontare una storia». Dopo l’uscita di Il viaggio di Arlo, Vox ha fatto una classifica dei film Pixar usciti finora: sono 16, e Il viaggio di Arlo è al quindicesimo posto, è davanti solo a Cars 2.
È per bambini o per adulti?
Come molti altri film Pixar che l’hanno preceduto, anche Il viaggio di Arlo è di sicuro un film che può piacere agli adulti. Tra le recensioni del film, quella più drastica nel rispondere alla domanda “a chi può piacere Il viaggio di Arlo” è di The Atlantic, per cui Christopher Orr ha scritto un articolo intitolato: “Il viaggio di Arlo: il primo film Pixar solo per bambini“. Secondo Orr, il nuovo film Pixar è «una storia per bambini raccontata per lo più dal punto di vista dei bambini» Altre recensioni concordano nel dire che Il viaggio di Arlo è un film più per bambini che per adulti, aggiungendo però che non è detto che non possa piacere anche agli adulti. Alcuni critici avvertono poi che certi eventi del film potrebbero essere piuttosto impressionanti per dei bambini. In realtà, niente di più impressionante di quanto non sia già successo in Bambi o in Il re leone.
Arlo in Monsters University, e il dinosauro in Inside Out
La Pixar è famosa per inserire molti piccoli collegamenti tra i suoi film. In quasi tutti i film Pixar appare per esempio un furgoncino del Pizza Planet, una società che, nella finzione Pixar, consegna pizze a domicilio, e il codice A113 (il numero di un’aula al California Institute of Arts, un’università di Valencia, California, dove studiarono molte persone che ora lavorano alla Pixar). Sohn ha detto che sia il codice che il furgoncino appaiono nel film, ma sono molto difficili da trovare. Oltre a contenere cose che lo accomunano ad altri film, Il viaggio di Arlo è anche un film che, in qualche modo, era già stato citato nei film Pixar del passato. Un dinosauro molto simile ad Arlo si vede per esempio in Monsters University, e un dinosauro che si vede in Inside Out è quasi uguale a uno di Il viaggio di Arlo.
Prima e dopo il film
In certi film capita di trovare, durante o dopo i titoli di coda, un breve omaggio o contenuto extra. Per chi stesse pensando di aspettare seduto al cinema in attesa di qualcosa del genere, non serve. Non ci sono contenuti extra dopo il film. Vale però la pena arrivare puntuali al cinema e vedere il cortometraggio che precede Il viaggio di Arlo: si chiama Il super team di Sanjay. Per saperne qualcosa di più – prima o dopo – se ne può leggere sul Post: il protagonista è Sanjay, un bambino statunitense la cui famiglia è indiana e di religione hindu. Sanjay è affascinato dai supereroi statunitensi ed è invece molto annoiato dalle tradizioni hindu. Mentre il padre pratica la meditazione, Sanjay gioca con i giocattoli dei supereroi.