La Russia ha imposto le sanzioni alla Turchia
In risposta all'abbattimento dell'aereo russo sul confine turco-siriano: riguarderanno le imprese e i lavoratori turchi che si trovano in Russia, tra le altre cose
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che impone alla Turchia una serie di sanzioni in risposta all’abbattimento di un aereo da guerra russo al confine con la Siria. Il decreto riguarda le importazioni russe di beni turchi e le imprese e i lavoratori turchi che si trovano in Russia. Già nei giorni scorsi le autorità russe avevano aumentato i controlli nei confronti delle aziende turche. Non tutte le sanzioni sono già entrate in vigore e il primo ministro russo Dmitry Medvedev ha detto che quando lo saranno potranno anche portare a una restrizione del commercio tra i due paesi. Per il momento, il regime favorevole di cui godevano i cittadini turchi per entrare e lavorare in Russia è stato sospeso e il Guardian scrive che decine di persone sono state arrestate a Krasnodar, nella Russia meridionale, per irregolarità nei visti. Circa 90 mila turchi lavorano in Russia.
Il decreto prevede anche un blocco di tutti i voli charter dalla Russia alla Turchia e il divieto per le agenzie turistiche russe di vendere pacchetti turistici relativi alla Turchia. Questa mossa da sola potrebbe costare alla Turchia diversi miliardi di euro (circa tre milioni di turisti russi hanno visitato la Turchia nel 2014). In questi giorni la Russia ha chiuso anche la linea di comunicazione diretta con cui i due eserciti si comunicavano la posizione dei rispettivi aerei nello spazio aereo della Siria.
La situazione tra i due paesi è diventata molto tesa dopo che questa settimana l’aviazione turca ha abbattuto un aereo da guerra russo, accusato di avere brevemente sconfinato il suo spazio aereo. Da alcuni mesi la Russia è impegnata a bombardare i nemici del presidente siriano Bashar al Assad, tra cui ci sono anche alcuni gruppi finanziati dalla Turchia. Quando le prime sanzioni sono state annunciate, venerdì, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha avvertito la Russia di non «scherzare con il fuoco», ma il giorno successivo ha detto di essere «rattristato» per l’abbattimento del volo, costato la vita a uno dei due piloti e a uno dei militari inviati nella spedizione di soccorso.