Obama: il tempo vola, i tacchini no
Lo ha detto Obama durante la cerimonia della "grazia" al tacchino, scherzando buffamente con le figlie e le altre persone presenti
Come fa per tradizione ogni anno per il giorno del Ringraziamento, ieri il presidente degli Stati Uniti ha preso parte alla buffa cerimonia della “grazia” al tacchino: ogni anno due tacchini donati al Presidente dalla Federazione nazionale del tacchino ricevono la grazia e la possibilità di passare il resto della loro vita in una fattoria (invece di venir mangiati per il giorno del Ringraziamento, come da altra tradizione). Ieri Barack Obama ha partecipato per la settima volta alla cerimonia e, scherzando con i giornalisti e le altre persone presenti, tra cui le sue due figlie Sasha e Malia, ha detto:
«È difficile credere che questo sia il mio settimo anno di “grazia al tacchino”. Il tempo vola, anche se i tacchini no».
Poi ha riso un po’ con sua figlia della sua stupida battuta (di quelle che fanno i padri mettendo in imbarazzo i figli, ma che alla fine fanno un po’ ridere). Lei gli ha detto «That was good», «questa era buona».
Il Ringraziamento è una delle feste più popolari negli Stati Uniti: si passa in famiglia con parenti e amici, mangiando piatti tradizionali tra cui zucca, mais, patate e soprattutto un tacchino ripieno. Non è chiaro quando fu introdotto per la prima volta il rito di risparmiare un tacchino alla Casa Bianca: quel che si sa è che dal 1947 la “Federazione nazionale del tacchino” regala al presidente un tacchino vivo e due ripieni. Nel 1963 John F. Kennedy decise di risparmiare il tacchino vivo, dicendo «Teniamocelo!». La cosa si ripeté nel 1987, quando Ronald Reagan decise per gioco di concedere la grazia al tacchino. Il rito divenne ufficiale con George H. W. Bush e da allora si è svolto ogni anno. I tacchini vivi regalati sono diventati due, così da averne uno per riserva: soltanto un tacchino è protagonista della cerimonia ma entrambi vengono risparmiati e trascorrono la loro vita in una fattoria.