Quante persone muoiono per terrorismo?
Sempre di più, negli ultimi anni: soprattutto in cinque paesi e a causa degli attacchi di Boko Haram e ISIS, dice un nuovo rapporto dell’Institute for Economics and Peace
Gli attentati di Parigi del 13 novembre hanno cambiato di nuovo la percezione della minaccia terroristica islamista in Europa: il fatto che lo Stato Islamico (o ISIS) sia riuscito a compiere degli attentati in maniera così coordinata ed estesa ha spinto molti a chiedere un intervento militare più duro in Iraq e in Siria, i due paesi dove la presenza dell’organizzazione è più forte. La percezione di una minore sicurezza, ha scritto nel suo ultimo rapporto l’Institute for Economics and Peace (un think tank che ha la sua sede a Sydney, in Australia), corrisponde alla realtà. L’ultimo rapporto dell’istituto sostiene che lo scorso anno il numero di persone uccise per terrorismo è cresciuto di circa l’80 per cento, raggiungendo i 33mila morti, il numero più alto di sempre. I due principali responsabili sono l’ISIS e Boko Haram, organizzazione terroristica che opera soprattutto nel nord-est della Nigeria.
Dove ci sono più attentati terroristici
Secondo il rapporto, il 57 per cento di tutti gli attacchi sono stati compiuti in cinque paesi: Nigeria, dove opera Boko Haram; Iraq, che oggi è un paese diviso in tre parti: nel nord i curdi, nell’ovest l’ISIS e nel centro-sud il governo iracheno; l’Afghanistan e il Pakistan, che continuano a essere due paesi molto instabili a causa soprattutto della presenza dei talebani; e la Siria, dove dal 2011 si combatte una guerra molto violenta e il cui territorio è oggi sotto il controllo di diverse fazioni che si combattono tra loro. In questi paesi si è concentrato anche il 78 per cento di tutti i morti provocati per terrorismo nel mondo. Il 2014 in altri paesi è stato decisamente un anno migliore: in 95 dei 162 stati considerati nel rapporto non ci sono stati morti per terrorismo, anche se in ben 93 paesi ci sono stati attacchi terroristici.
Gli attentati terroristici più gravi del 2014
Il gruppo terrorista più violento del 2014 è stato nel complesso Boko Haram, i cui attentati si concentrano soprattutto nello stato di Borno, nel nord-est dalla Nigeria. Di Boko Haram si parlò molto nell’aprile del 2014 per il rapimento di oltre 200 studentesse nigeriane a Chibok; nei mesi successivi il gruppo compì diversi altri attentati. Il più grave del 2014 fu compiuto il 5 maggio nella città nigeriana di Gamboru Ngala. Quel giorno alcuni uomini armati attaccarono i residenti e diedero fuoco alle loro case: rimasero uccise 315 persone. L’attentato terroristico più grave in assoluto del 2014 è stato invece compiuto dallo Stato Islamico il 10 giugno nella città irachena Badush: i miliziani dell’ISIS assaltarono una prigione, liberarono i detenuti sunniti e uccisero 670 detenuti sciiti. L’attentato più grave in Europa fu invece l’abbattimento dell’aereo della Malaysia Airlines a Hrabove, in Ucraina orientale, una zona controllata dai ribelli filo-russi: l’aereo, che stava viaggiando da Amsterdam a Kuala Lumpur, fu colpito da un missile terra-aria e rimasero uccise 298 persone.
I morti di terrorismo sono davvero così tanti?
John Cassidy del New Yorker ha messo in ordine un po’ di numeri raccolti dall’Institute for Economics and Peace e ha provato a compararli con i numeri di altre cause di morte: se visto da questo punto di vista, il terrorismo è un fenomeno molto ridotto. Cassidy scrive: «Per ciascuna persona uccisa da un attacco terroristico, circa 40 persone muoiono in incidenti stradali e circa 80 muoiono di alcolismo». Una nuova tendenza registrata dall’istituto è che gli obiettivi degli attacchi terroristici sono sempre di più civili e sempre meno obiettivi politici, militari e religiosi. In particolare i due gruppi responsabili della maggior parte degli attentati nel 2014 – Boko Haram e ISIS – hanno compiuto molti attacchi contro civili, distruggendo intere città.
Il rapporto dell’Institute for Economics and Peace non include gli attentati compiuti nel 2015: non considera quindi gli attentati di Parigi – sia quelli di gennaio che quelli di novembre – ma nemmeno quelli di Beirut o di Bamako. Nel corso di quest’anno, rispetto al 2014 alcune cose sono già cambiate e il numero di morti per terrorismo in Occidente è salito parecchio. Secondo IntelCenter, una società privata statunitense che offre i suoi servizi alle agenzie di intelligence, negli ultimi trenta giorni i gruppi terroristici più pericolosi sono stati – in ordine – l’ISIS, al Shabaab (gruppo somalo che attacca molto anche in Kenya) e i talebani.