Le ultime sull’aereo russo abbattuto
La Turchia ha diffuso la registrazione degli avvertimenti inviati ai piloti del bombardiere prima di abbatterlo; la Russia nega ancora di avere sconfinato
L’esercito della Turchia ha diffuso la registrazione audio delle comunicazioni avute con l’aereo da guerra russo prima del suo abbattimento, martedì scorso, in seguito alla sua presunta violazione dello spazio aereo turco. Nell’incidente uno dei due piloti a bordo del bombardiere Su-24 è morto, mentre l’altro è stato recuperato dall’esercito della Siria in collaborazione con alcune squadre di soccorso russe in territorio siriano, dove è precipitato l’aereo. L’audio è molto disturbato, ma a un certo punto si sente l’avvertimento “cambiate la rotta verso sud”. La Turchia sostiene di avere inviato dieci avvertimenti in cinque minuti e sostiene che il bombardiere russo abbia trascorso almeno 17 secondi nello spazio aereo turco, circostanza negata dal pilota sopravvissuto.
Da settimane la Russia è impegnata in una serie di bombardamenti in Siria, per contrastare l’espansione dello Stato Islamico e al tempo stesso combattere i ribelli ostili al regime di Bashar al Assad, sostenuto dal governo russo. La Turchia aveva già segnalato il passaggio non autorizzato di alcuni aerei da guerra russi nel proprio spazio aereo in passato, annunciando che non avrebbe più tollerato questo tipo di incursioni. Martedì un caccia F-16 di pattuglia lungo il confine tra Siria e Turchia è intervenuto e ha abbattuto con il lancio di un missile aria-aria il Su-24 russo, accusato di avere invaso lo spazio aereo insieme a un altro velivolo, che si è però allontanato velocemente dalla zona. I due piloti si sono lanciati prima dello schianto a terra in territorio siriano, uno è stato ucciso mentre si stava paracadutando: la sua morte è stata rivendicata da uno dei gruppi di ribelli attivi nella zona.
La versione del pilota sopravvissuto
Il secondo pilota, il capitano Konstantin Murakhtin, è stato recuperato dalle forze speciali dell’esercito siriano in collaborazione con i soldati russi in un’operazione che è durata circa 12 ore, e che è stata realizzata in alcuni territori sotto il controllo dei ribelli siriani. Durante una delle operazioni di recupero un soldato russo è rimasto ucciso e un elicottero, che ha dovuto eseguire un atterraggio di emergenza dopo essere stato colpito, è stato distrutto da un gruppo di ribelli dopo che il suo equipaggio era riuscito a scappare su un altro elicottero di appoggio.
Nella mattina di mercoledì, Murakhtin ha raggiunto la base aerea di Khmeimim nei pressi di Laodicea, non molto distante dal confine con la Turchia e utilizzata dai bombardieri russi come base di partenza e appoggio per le operazioni in Siria. Il pilota sostiene che le autorità turche non avessero inviato alcun tipo di avvertimento, e di certo non 10 avvisi in 5 minuti come annunciato dal rapporto della Turchia su come sono andate le cose martedì. Murakhtin dice di conoscere molto bene la zona ed esclude che il suo Su-24 abbia invaso lo spazio aereo turco “nemmeno per un secondo”.
La rotta secondo Turchia e Russia
Dal momento dell’incidente, il governo russo ha sempre negato che il suo bombardiere avesse sconfinato in Turchia. Sia l’aviazione russa sia quella turca hanno diffuso documenti e registrazioni radar per dimostrare le loro versioni: nel tracciato della Turchia è visibile il passaggio da est a ovest dell’aereo russo su una piccola porzione di territorio turco che si spinge in quello siriano; nella versione della Russia, la rotta è diversa e l’aereo effettua una virata verso sud per evitare lo spazio aereo turco.
I rapporti tra Russia e Turchia
Dopo i toni molto duri di martedì, il governo della Turchia ha ammorbidito il proprio atteggiamento mercoledì, dicendo di essere pronto a collaborare con le autorità russe per ricostruire le circostanze che hanno portato all’abbattimento del Su-24. Le autorità turche hanno annunciato di essersi messe in contatto con alcuni rappresentanti dell’esercito russo, con l’obiettivo di chiarire meglio quali regole d’ingaggio sono seguite dall’aviazione della Turchia quando si tratta di confrontarsi con sconfinamenti dal territorio siriano. Il governo turco sostiene anche di avere cercato di salvare i due piloti russi poco dopo l’incidente.
Anche se sono in corso diversi contatti, il governo della Russia mantiene comunque una linea piuttosto dura nei confronti della Turchia. Mercoledì ha annunciato di avere interrotto qualsiasi comunicazione ufficiale con l’esercito russo circa le sue operazioni in Siria, ha poi confermato il posizionamento nel Mediterraneo orientale di nuovi sistemi antiaerei per tutelare meglio la flotta dell’aviazione. Il governo russo ha anche annunciato che in questi giorni i bombardieri impegnati in Siria saranno scortati dai caccia russi, che potranno intervenire più rapidamente nel caso di attacchi.
Gli alleati della Turchia che fanno parte della NATO, quindi anche gli Stati Uniti, hanno espresso solidarietà al governo turco e ribadito il suo diritto a difendere lo spazio aereo. Al tempo stesso, però, hanno inviato Turchia e Russia a moderare i toni e a evitare qualsiasi tipo di escalation.