L’Australia sospenderà i sussidi alle famiglie che non vaccinano i figli
L'ha deciso una nuova legge – votata da maggioranza e opposizione, lodata dai medici – per scoraggiare la scelta di non vaccinare i bambini
Il Senato dell’Australia ha approvato una norma che sospende i sussidi statali per le famiglie che non vaccinano i propri figli. La norma era già stata approvata dalla Camera, ed è perciò diventata legge: entrerà in vigore l’1 gennaio 2016. La legge era stata annunciata in aprile ed è stata votata anche dai principali partiti di opposizione, e cioè dal Partito laburista e dai Verdi. Con la nuova legge i genitori che scelgono di non vaccinare i propri figli non avranno diritto a una serie di benefici previsti per le coppie con figli, fra cui sconti per l’acquisto di alcuni prodotti, agevolazioni fiscali e un particolare rimborso statale che a certe condizioni dà diritto a un massimo di circa 4.500 euro all’anno per ogni figlio.
Ad aprile, annunciando la nuova legge, l’allora primo ministro Tony Abbott aveva detto: «I cittadini possono, se vogliono, opporsi alla vaccinazione dei loro bambini; ma se non fate vaccinare i vostri bambini, a meno che non sia per motivi strettamente religiosi o medici, non avrete diritto ai sussidi statali». Il principio su cui si basa la nuova decisione del governo australiano è che la vaccinazione non va considerata come una scelta individuale ma come una responsabilità nei confronti dell’intera società. Alcune persone infatti non possono vaccinarsi – perché troppo piccole, o allergiche, o in terapia per altre malattie – ma se la vaccinazione è molto diffusa nella società godono comunque della cosiddetta herd immunity, l’“immunità di gregge”: quando la maggior parte della popolazione è vaccinata contro una determinata malattia, si riduce la circolazione dei virus e diminuisce anche la possibilità che i non vaccinati possano ammalarsi.
In Australia il tasso di vaccinazione supera di molto il 90 per cento – la soglia minima per considerare un paese “sano” – ma negli ultimi anni la percentuale dei bambini che non viene vaccinata per una scelta consapevole è aumentata (cosa che è successa anche in Italia): secondo dati del Dipartimento della Salute australiano nel 1999 erano circa lo 0,2 cento, cioè 4.271 bambini, mentre nel 2014 sono stati 39.523, cioè l’1,8 per cento.
La nuova legge è stata contestata durante la sua discussione da poche decine di manifestanti anti-vaccini, ma in generale è stata apprezzata da medici ed esperti. La maggior parte dei medici hanno lodato la legge, spiegando che vaccinare i propri figli non si può considerare “una libera scelta personale”, dato che condiziona la salute di molte altre persone; altri hanno spiegato che anche con la nuova legge rimarrà irrisolto il problema di chi non vaccina i propri figli per ragioni di necessità, e non per scelta, che secondo una stima del Partito laburista sono il 7 per cento di tutti i bambini. Julie Leask, che si occupa di immunizzazione all’Università di Sydney, ha spiegato che per esempio molti bambini non vengono vaccinati per difficoltà economiche e burocratiche, e per gli errori nel registro nazionale australiano per l’immunizzazione.