Le finte lettere dei talebani usate da molti afghani per ottenere lo status di rifugiati
Hanno un timbro falso dell'’Emirato islamico dell’Afghanistan e arrivano a costare mille euro ciascuna, ha raccontato in una sua inchiesta Associated Press
Un’inchiesta di Associated Press ha raccontato che alcuni degli afghani che cercano di entrare in Europa come rifugiati hanno con loro delle false lettere in cui dicono di essere stati minacciati dai talebani. La grande maggioranza di quelle lettere – scritte in lingua pashtu – sono in realtà delle copie di lettere che i talebani erano soliti far arrivare diversi anni fa a chi faceva parte delle forze di sicurezza afghane, a chi collaborava con cooperanti, cittadini o militari stranieri o anche solo a chi violava i principi imposti dai talebani, difendendo per esempio per i diritti delle donne. Quelle lettere erano una sorta di condanna a morte. Le lettere trafficate oggi riportano un falso timbro dell’Emirato islamico dell’Afghanistan e secondo Associated Press possono arrivare a costare fino a mille euro ciascuna.
Un uomo afghano di 35 anni ha spiegato ad Associated Press di essere uno dei falsari che scrivono e vendono quelle lettere: «Su 100 lettere minatorie che gli afghani mostrano alle autorità europee 99 sono false». Gli afghani le comprano perché sperano di ottenere lo status di rifugiati, mostrando di essere minacciati e perseguitati nel loro paese. L’ente tedesco che si occupa di migranti e rifugiati ha detto di essere a conoscenza dell’esistenza delle false lettere ma ha spiegato che – anche nel caso in cui siano vere – non possono essere considerati documenti ufficiali e non hanno quindi grande rilevanza nel determinare se qualcuno può o non può essere accolto in Europa. Anche i talebani – per quanto li si possa ritenere una fonte attendibile – hanno spiegato che non esistono quasi più lettere di quel tipo.