La frana in una miniera di giada in Myanmar
Reuters parla di almeno 80 morti, il governo locale ha diffuso stime più basse: non è il primo incidente di questo tipo nella zona
Sabato 21 novembre c’è stata una grave frana in una miniera di giada a Hpakant, un paese nel nord del Myanmar. Secondo un funzionario locale contattate da Reuters per il momento sono stati trovati fra le macerie 97 corpi. Due fonti di Associated Press dicono che ci sono almeno 100 morti: una fonte di AP ha aggiunto che ci sono fra cento e duecento dispersi. Le cause della frana – un tipo di incidente piuttosto comune nella zona – non sono ancora state chiarite.
Nel nord del Myanmar viene estratta un tipo di giada molto pregiata, le cui miniere danno lavoro a molte persone spesso sottopagate e costrette a lunghi turni di lavoro. Ma attorno al business della giada ruotano anche altre persone senza lavoro: BBC spiega che «molte delle persone morte nella frana di oggi cercavano probabilmente di guadagnarsi da vivere scalando le pile di materiali di scarto accumulate dalle miniere, cercando di trovare a mano dei frammenti di giada scartati». Secondo Reuters il business della giada in generale «è molto opaco: si ritiene che buona parte della giada scavata a Hpakant finisca per essere contrabbandata in Cina, dove la pietra ha un valore molto alto». All’inizio del 2015 un’altra frana a Hpakant aveva causato 10 morti.
Due settimane fa si sono tenute in Myanmar le prime libere elezioni degli ultimi 25 anni, durante i quali il paese era stato guidato da una giunta militare. Le elezioni sono state vinte dalla Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), il partito di opposizione guidato dalla ex dissidente e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi.