Un database di suoni registrati un secolo fa
Un sito raccoglie e permette di ascoltare vecchie canzoni, discorsi e rumori di altre epoche registrati sui cilindri fonografici
Nel 1878 Thomas Edison inventò il fonografo, uno dei primi sistemi che permisero di registrare e riprodurre suoni e voci, registrandolo su cilindri fonografici. Edison non fu il primo nella storia a registrare il suono: ci era già riuscito nel 1860 il francese Édouard-Léon Scott de Martinville. I cilindri fonografici di Edison furono però gli strumenti che tra fine Ottocento e inizio Novecento permisero di far diventare piuttosto comune la registrazione e l’ascolto di suoni registrati.
Quelle registrazioni sono importanti testimonianze della politica, della storia e della cultura di quegli anni, furono però fatte su supporti fisici che col tempo si sono deteriorati. Per salvare quelle registrazioni – e per farle ascoltare anche a chiunque non abbia un cilindro fonografico sul mobile di casa – la UCSB (University of California-Santa Barbara) ha creato il Cylinder Audio Archive, un archivio digitale che permette di ascoltare più di 10mila registrazioni fatte su cilindri fonografici.
Un fonografo e i suoi cilindri (Wikimedia)
Le registrazioni del Cylinder Audio Archive sono divise per temi, nazioni e argomenti. Si possono ascoltare – con una qualità audio piuttosto buona – i discorsi dei presidenti statunitensi Theodore Roosevelt e William Howard Taft, registrazioni di spettacoli di Vaudeville, registrazioni private, discorsi e canzoni popolari di inizio Novecento: per esempio l’italiana La serva e il soldato o Tu non mi vuoi più bene, cantata da Enrico Caruso. Le registrazioni sono molte, ci si può però orientare facilmente grazie alla divisione in categorie e playlist tematiche.
Edison inventò il fonografo e i cilindri fonografici mentre era impegnato a studiare quello che sarebbero diventati il telefono e il microfono. Il sistema inventato da Edison permetteva di registrare suoni su dei rulli fatti di cartone ricoperto da cera – e più avanti di celluloide. Questi rulli (o cilindri) erano i supporti su cui il suono si registrava e da cui poteva essere riprodotto. A “registrare” il suono era un diaframma che, collegato a una punta di incisione, la faceva vibrare come conseguenza delle onde sonore. Vibrando la punta incideva e scriveva il suono sui rulli. La riproduzione del suono funzionava in un modo non molto diverso, simile a quello di una puntina del giradischi che riproduce il suono inciso su un disco.
Il Centro Nazionale Studi sul Jazz spiega che nel giugno 1878 Edison, che aveva nel frattempo fondato la società Edison Speaking Phonograph Company, scrisse un articolo per la rivista North American Review in cui spiegava come si sarebbe secondo lui potuto usare il fonografo:
– Scrittura di lettere e ogni forma di dettatura senza l’aiuto di uno stenografo.
– Libri fonografici, che parleranno ai ciechi senza che essi si debbano sforzare.
– L’insegnamento del modo corretto di parlare.
– La riproduzione musicale.
– L’Album Sonoro di Famiglia – una registrazione di racconti, ricordi, eccetera da parte di membri della famiglia con le loro voci, e le ultime parole dei morenti.
– Carillon e giocattoli.
– Orologi che annunceranno in frasi articolate il tempo per andare a casa, andare a tavola, e così via.
– Conservazione delle lingue attraverso la esatta riproduzione della pronuncia.
– Scopi educativi: come la conservazione delle spiegazioni fornite da un insegnante, così che l’alunno possa ad esse riferirsi in ogni momento, e lezioni di ortografia o di altro tipo che possano essere riascoltate per facilitarne l’apprendimento a memoria.
– Collegamento con il telefono, così da renderlo uno strumento di trasmissione di informazioni permanenti e di grande valore, invece di esser solo fornitore di comunicazione momentanea e passeggera.
Negli anni il fonografo si perfezionò, si diffuse e cambiarono alcuni dei materiali e dei meccanismi che facevano funzionare i suoi cilindri. Nei primi decenni del Novecento l’invenzione di Edison perse gran parte della sua popolarità: i grammofoni sostituirono i fonografi e i dischi presero il posto dei cilindri fonografici: erano più efficaci, semplici e affidabili. Le registrazioni sui cilindri ideati da Edison avevano infatti un grande problema: dopo alcune riproduzioni i cilindri si rovinavano, e con loro anche la qualità del suono.