Sette cose sul Clásico, Real Madrid-Barcellona
Le formazioni ufficiali, la condizione delle due squadre e altre cose da sapere per prepararsi a una delle partite più attese dell'anno, oggi alle 18.15
Oggi alle 18,15 Real Madrid e Barcellona giocheranno contro, in quella che è una delle partite più attese non solo del campionato spagnolo di calcio, ma in generale del calcio europeo (la chiamano El Clásico, appunto per questo). Real Madrid e Barcellona sono da molti anni due delle squadre più forti (e ricche) in Europa, e spesso si giocano la vittoria finale della Liga, il campionato spagnolo di calcio: ora sono rispettivamente seconda e prima in classifica, separate da tre punti. Arrivano però alla partita in condizioni molto diverse: il Real Madrid ha appena perso 3-2 contro il Siviglia in una partita che secondo molti giornalisti sportivi ha rivelato le difficoltà tattiche del nuovo allenatore Rafael Benítez, mentre il Barcellona è imbattuto dall’inizio di ottobre e avrà di nuovo a disposizione Lionel Messi dopo l’infortunio al ginocchio dello scorso 26 settembre. Abbiamo messo insieme sette cose da sapere per arrivare preparati alla partita.
1. Messi giocherà contro il Real Madrid?
Messi si è fatto male il 26 settembre durante una partita di Liga contro il Las Palmas. Da allora i giornali sportivi spagnoli si sono chiesti diverse volte se Messi potesse riprendersi in tempo per Real Madrid-Barcellona, prevalentemente per una questione tattica: da quando lo scorso anno l’allenatore Luis Enrique ha spostato Messi dal centro dell’attacco alla fascia destra le sue prestazioni sono tornate eccellenti come fino a due-tre anni fa, e si pensava che per il Barcellona sarebbe stato un grosso problema sostituirlo. Effettivamente i giocatori che Luis Enrique ha schierato in queste partite al posto di Messi – cioè i 20enni spagnoli Sandro Ramírez e Munir El Haddadi – hanno deluso anche le aspettative meno ottimiste, ma i risultati e le prestazioni del Barcellona hanno continuato a essere ottimi anche per via degli altri due attaccanti titolari, cioè Neymar e Luis Suárez.
2. Neymar e Suárez, che stanno giocando molto bene
Come ha detto Jorge Valdano, ex forte attaccante argentino e direttore generale del Real Madrid, «in precedenza Neymar si sentiva il maggiordomo di Messi. Ora si vede come un suo “socio”». L’opinione di Valdano riflette quella di diversi altri esperti di calcio: in assenza di Messi, Neymar ha confermato le cose eccellenti che ha fatto vedere alla fine della scorsa stagione, e assieme a Suárez ha sopperito adeguatamente all’assenza di Messi.
Sui 16 gol segnati dal Barcellona a partire dall’infortunio di Messi, Neymar e Suárez ne hanno segnati 8 a testa. Neymar sembra maturato anche dal punto di vista mentale: il bravo giornalista sportivo Sid Lowe ha scritto sul Guardian che durante la partita contro il Siviglia di sabato 3 ottobre, dopo che il Barcellona aveva preso due gol nel giro di sei minuti, Neymar «ha guidato la riscossa della squadra», segnando un gol e rendendosi spesso pericoloso. Il Barcellona ha poi perso 2-1 – immeritatamente, secondo alcuni – ma durante la partita Neymar ha dimostrato un carisma maggiore rispetto ai suoi primi mesi al Barcellona. Tutto questo, scrive Lowe, tenendo conto che «Neymar ha 23 anni, vive in un paese straniero in cui ha dovuto imparare una nuova lingua e un nuovo modo di giocare ed è ancora sotto inchiesta per frode fiscale assieme a suo padre e al presidente della sua squadra».
3. I problemi di Benítez: non va d’accordo con molti giocatori
Rafa Benítez è stato assunto in estate dopo che il suo contratto col Napoli era scaduto: per lui è stato una specie di ritorno, dato che da giocatore è cresciuto nel Real Madrid e dal 1986 al 1995 ha allenato diverse squadre giovanili del Real Madrid. Dall’inizio di stagione Benítez ha però avuto diversi problemi legati soprattutto alla tattica e agli infortuni di alcuni giocatori, ma anche alla gestione dello spogliatoio.
Sin dall’inizio dell’anno è riuscito solamente due volte a far giocare la squadre con il 4-2-3-1 – il modulo che da anni impiega stabilmente e che in precedenza ha usato anche al Liverpool e al Napoli – a causa di vari infortuni, tra cui quello del forte attaccante esterno gallese Gareth Bale. Benítez ha utilizzato spesso il più prudente 4-3-3 tipico del Real Madrid di Carlo Ancelotti. La difesa, nonostante l’ottimo inizio di stagione del portiere costaricano Keylor Navas, è sembrata spesso traballante: questi problemi si sono visti durante la partita contro il Siviglia giocata la scorsa settimana, quando il Real Madrid ha preso tre gol su azioni costruite invece che in situazioni di difficoltà come contropiedi o inferiorità numerica.
Secondo i giornali spagnoli, Benítez ha anche diversi problemi a gestire lo spogliatoio, come gli era già accaduto nella sua breve carriera all’Inter nel 2010 e in certi momenti dei suoi due anni al Napoli. Le difficoltà di Benítez sono state elencate in un articolo di Emiliano Battazzi sull’Ultimo Uomo.
In meno di 5 mesi di lavoro con la squadra, Rafa Benítez ha già raccolto un ampio fronte di malcontento. A partire dagli insulti in allenamento per un semplice gol annullato, con Cristiano Ronaldo il rapporto sembra davvero quello tra due professionisti e niente più: e infatti il portoghese ha cominciato a non scartare ipotesi di trasferimento all’estero, anche in modo esplicito, tanto da spingere Florentino Pérez a chiedere spiegazioni. Le cose non vanno meglio con il nuovo capitano, Sergio Ramos, che già aveva accolto l’allenatore madrileno con freddezza. Da allora la loro relazione non è migliorata: Benítez ha accusato pubblicamente Ramos per un errore contro l’Atlético Madrid e il difensore ha risposto parlando dei cambi sbagliati del suo allenatore.
Anche con Benzema il rapporto è diventato subito difficile: è il giocatore più sostituito del Real nonostante le ottime prestazioni. Alla prevedibile delusione pubblica dell’attaccante francese, Benítez ha risposto suggerendogli di segnare due gol nella partita successiva. In questo momento a tenere banco è l’enigmatico caso di James Rodríguez: una lesione muscolare a inizio settembre in una partita della Nazionale lo ha tenuto fuori dal campo per molto tempo. Benítez ha detto che James non è ancora pronto fisicamente, poi il colombiano ha giocato 90 minuti e segnato con la sua Nazionale, dedicando una frase dura in conferenza stampa all’allenatore del Real.
4. Le formazioni ufficiali
https://twitter.com/revistadelaliga/status/668105147730501632
https://twitter.com/revistadelaliga/status/668105513494802432
5. Un po’ di storia
Il Guardian ha messo insieme un video di tre minuti per raccontare le origini della rivalità fra Real Madrid e Barcellona, che fino a pochi anni fa rappresentavano valori ben precisi: il Barcellona è stato spesso associato all’indipendenza catalana, mentre il Real Madrid è storicamente la squadra più vicina alla monarchia spagnola.
6. La questione della sicurezza, dopo gli attentati di Parigi
Per via dell’aumento delle misure di sicurezza in tutti gli stadi d’Europa in seguito agli attentati terroristici di Parigi – uno dei quali compiuto allo Stade de France durante un’amichevole fra Francia e Germania – il livello della sicurezza di Real Madrid-Barcellona è stato notevolmente rafforzato. El País ha scritto che saranno presenti alla partita 1.100 poliziotti – il doppio di quanti previsti due giorni fa – oltre a 1.400 guardie private assunte dal Real Madrid e 122 membri della polizia municipale. Il segretario di Stato spagnolo per la sicurezza, Francisco Martínez, ha detto in un’intervista alla radio che stasera saranno attivate «le maggiori misure di sicurezza che si siano prese per un evento sportivo» in Spagna.
7. Come vederla
Real Madrid-Barcellona sarà visibile in esclusiva a pagamento in tv sul canale Fox Sports della piattaforma satellitare di Sky. In streaming, potranno vedere la partita gli abbonati di Sky che hanno attivato il servizio SkyGo.