Il primo salmone OGM negli Stati Uniti
Dopo anni di verifiche e polemiche, un salmone che cresce più velocemente e consumando meno cibo può essere allevato a scopi alimentari
Per la prima volta nella storia un animale geneticamente modificato (OGM) è stato approvato per il consumo alimentare negli Stati Uniti. Si tratta di un salmone che grazie all’ingegneria genetica cresce più velocemente rispetto al solito e consumando meno cibo: il suo impiego consente di ridurre i costi di allevamento e aumentare la produzione, venendo incontro a una domanda sempre più crescente per il consumo di pesce in buona parte del mondo. L’approvazione è stata effettuata dalla Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia governativa statunitense che si occupa di controllare il mercato del cibo e dei farmaci, dopo un processo di revisione che è durato anni e che ha portato a grandi polemiche e critiche, soprattutto da parte delle organizzazioni che si battono contro l’impiego degli OGM, sia nell’allevamento sia per scopi alimentari.
Da dove viene il salmone OGM
Le prime ricerche per creare un salmone geneticamente modificato risalgono alla fine degli anni Ottanta, quando presso la Memorial University di Saint John’s (Canada) furono avviati alcuni esperimenti per inserire geni di altre specie di pesce nel salmone atlantico, in modo da rendere più rapida ed efficiente la sua crescita in allevamento. I brevetti del nuovo organismo geneticamente modificato furono acquisiti in seguito da AquaBounty Technologies, un’azienda del Massachusetts specializzata in biotecnologie.
Dopo avere sperimentato diversi metodi di allevamento, nel 1996 la società chiese alla FDA di approvare il suo salmone per consumo alimentare, nella scia degli altri produttori che da tempo avevano fatto richiesta e ottenuto permessi per la vendita di ortaggi geneticamente modificati. Trattandosi della prima carne animale OGM, la FDA si prese molto tempo per valutare gli effetti di una sua commercializzazione, un processo che è stato ulteriormente rallentato da polemiche e iniziative legali per fermare il salmone di AquaBounty, da parte di attivisti e altri produttori.
Com’è fatto il salmone OGM
AquaBounty ha chiamato il suo salmone “AquAdvantage” per distinguerlo dal comune salmone atlantico. È stato realizzato modificando il suo DNA in modo da inserire materiale genetico da altri due pesci. Semplificando, dal salmone reale (Oncorhynchus tshawytscha) sono state estratte le informazioni genetiche che permettono la produzione di uno specifico ormone della crescita, mentre da un altro pesce – il blennio americano (Zoarces americanus) – è stato importato un gene che serve per sbloccare la produzione dell’ormone della crescita nel salmone. Grazie a questi accorgimenti, AquAdvantage cresce più velocemente e consumando meno cibo rispetto agli altri salmoni. Un pesce di questo tipo è pronto per essere commercializzato tra i 18 e i 24 mesi, contro il periodo di circa 30 mesi necessari per i comuni salmoni. È un vantaggio importante per i produttori ma anche per l’ambiente, perché a parità di carne prodotta l’impatto ambientale è inferiore.
Dove viene allevato il salmone OGM
La FDA per ora ha imposto regole molto rigide ad AquaBounty per la produzione del suo salmone. L’azienda potrà utilizzare solo uno stabilimento in Canada e uno a Panama per allevare i suoi pesci, rispettando numerosi criteri legati all’isolamento degli allevamenti dal resto dell’ecosistema marino. Le vasche che contengono i salmoni AquAdvantage devono avere diverse barriere e tutti i loro scarichi devono essere filtrati, in modo che né i pesci né le loro uova possano finire accidentalmente nel mare aperto. Valutati i risultati dei due allevamenti sperimentali, le autorità statunitensi decideranno se consentire la produzione del nuovo salmone anche in impianti creati lungo le coste degli Stati Uniti.
Ci sono pericoli per l’ambiente o i consumatori?
Dopo anni di analisi e studi, i ricercatori interpellati dalla FDA hanno concluso che il primo salmone OGM non costituisce un pericolo né per gli ambienti marini né per i consumatori. L’isolamento delle vasche imposto dalla FDA è importante soprattutto per valutare come procede l’allevamento e tenere traccia dei pesci prima della loro commercializzazione. I salmoni di AquaBounty sono sterili, quindi anche nel remoto caso della fuga di un esemplare in mare aperto, non potrebbero verificarsi incroci con gli altri salmoni non OGM.
Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, già nel settembre del 2010 i ricercatori della FDA avevano pubblicato un lungo rapporto (181 pagine) sui salmoni AquAdvantage, concludendo che questi pesci OGM sono “sicuri per il consumo umano quanto il classico salmone”. Nel documento si dice anche che, da un punto di vista prettamente formale, il salmone OGM è da considerarsi comunque salmone atlantico, perché le modifiche per farlo crescere più rapidamente e con meno cibo non cambiano le caratteristiche della sua carne né altri parametri. Chi lo ha assaggiato dice che il gusto è uguale a quello del classico salmone atlantico, con la medesima consistenza.
Etichette e polemiche
Se l’alimento geneticamente modificato non presenta materialmente differenze rispetto alla sua versione “tradizionale”, negli Stati Uniti non c’è nessun obbligo di indicare sulla sua etichetta che si tratta di un OGM. Di conseguenza, sul mercato statunitense AquAdvantage potrà essere venduto come gli altri salmoni e i rivenditori non dovranno segnalare che si tratta di un OGM (lo stesso avviene per i molti ortaggi geneticamente modificati disponibili da tempo sul mercato). I detrattori degli OGM chiedono da tempo che le normative siano cambiate per rendere esplicita l’indicazione degli organismi geneticamente modificati e, tra i rivenditori, c’è già chi ha annunciato che non venderà il salmone di AquaBounty.
Secondo molti osservatori ed esperti, l’opposizione agli OGM è soprattutto ideologica e non ha basi scientifiche, considerato che la stragrande maggioranza delle ricerche condotte nel campo sulla sicurezza alimentare dei prodotti geneticamente modificati non hanno trovato prove di eventuali pericoli per la salute umana. Comunque sia, i consumatori che non vorranno acquistare l’AquAdvantage potranno sempre comprare il salmone che riporta in etichetta la dicitura “catturato in natura”, che distingue il salmone pescato da quello di allevamento.
Mercato ed Europa
I produttori statunitensi temono che il nuovo salmone OGM possa avere serie ripercussioni nel settore e non tutti lo ritengono un’opportunità. Le uova per produrre i salmoni saranno vendute dalla stessa AquaBounty che detiene il brevetto e, trattandosi di animali sterili, per ogni nuova generazione gli allevatori dovranno fare riferimento all’azienda. In compenso, le produzioni costeranno meno, quindi secondo alcuni analisti si tratta semplicemente di trovare il giusto equilibrio per il nuovo prodotto.
A differenza degli Stati Uniti dove l’indicazione è facoltativa, nell’Unione europea le direttive stabiliscono che tutti gli alimenti contenenti più dello 0,9 per cento di OGM debbano riportare chiare indicazioni sulle etichette. Il salmone OGM non arriverà comunque a breve in Europa e, a dirla tutta, per ora nemmeno negli Stati Uniti: ottenuta l’approvazione della FDA, AquaBounty deve avviare la produzione su larga scala che richiederà mesi prima di portare alla diffusione sul mercato dei primi salmoni.