Abdelhamid Abaaoud è stato ucciso a Saint-Denis
L'uomo considerato l'organizzatore degli attentati di Parigi – e di diversi altri dell'ISIS – è morto nell'operazione di polizia di mercoledì, ha detto la procura francese
Abdelhamid Abaaoud, un cittadino belga considerato da molti l’uomo che ha progettato gli attentati di Parigi e molti altri attentati dell’ISIS in passato, è stato ucciso mercoledì durante l’operazione della polizia francese a Saint-Denis, un comune poco fuori Parigi. La notizia dell’uccisione di Abaaoud era stata data mercoledì sera dal Washington Post, ma non era ancora stata confermata dalle autorità francesi. La procura di Parigi ha detto che il corpo di Abaaoud è stato trovato in uno degli appartamenti coinvolti nell’operazione della polizia.
Abaaoud era un importante membro dello Stato Islamico in Siria. Secondo il Wall Street Journal, Abaaoud era di fatto l’“emiro della guerra” dell’ISIS: era cresciuto a Molenbeek, il quartiere di Bruxelles attorno al quale si sono concentrate le indagini degli investigatori negli ultimi giorni, e aveva avuto contatti con almeno tre degli attentatori suicidi di Parigi, tra cui i due fratelli Abdeslam (Salah Abdeslam, uno dei tre uomini che hanno sparato contro i bar e i ristoranti nel centro di Parigi, è ancora ricercato dalla polizia). Bernard Cazeneuve, ministro dell’Interno francese, ha detto in una conferenza stampa che le autorità francesi non sapevano che Abaaoud fosse tornato in Europa prima degli attentati di Parigi. Cazaneuve ha aggiunto che Abaaoud è stato dietro a quattro di sei attentati progettati – e falliti – in Francia da questa primavera.
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Mercoledì mattina la polizia francese a Saint-Denis ha “neutralizzato una cellula terroristica”, aveva detto il procuratore; durante l’operazione erano morti due terroristi, tra cui una donna che si era fatta esplodere nell’appartamento usato dagli attentatori. L’identità dell’altra persona morta non era stata diffusa. Il corpo di Abaaoud è stato identificato grazie alle impronte digitali.
Negli ultimi due anni Abaaoud era stato legato a diversi tentati attacchi terroristici sia in Francia che in Belgio, per esempio all’attentato sventato da tre americani sul treno veloce Amsterdam-Parigi quest’estate. A luglio del 2015 un tribunale di Bruxelles lo aveva condannato a 20 anni di carcere per essere stato riconosciuto come il capo di una rete terroristica messa in piedi nella città di Verviers. Il Washington Post ha raccontato come fu scoperta la rete di Veviers e come Abaaoud riuscì a sfuggire all’arresto:
«I terroristi “homegrown” stavano progettando di uccidere dei funzionari di polizia e avevano discusso del loro piano al telefono con un superiore ad Atene – un uomo belga che le autorità credevano essere il burattinaio degli sforzi dello Stato Islamico per terrorizzare l’Europa. Sulla base di una richiesta dell’intelligence belga, i funzionari greci fecero un’operazione in un appartamento nel quartiere Pangrati, abitato dalla classe media, ad Atene, arrestando una persona e sequestrando un cellulare usato per la chiamata da cui era partito tutto. Ma le analisi delle impronte digitali rivelarono presto che i greci avevano preso l’uomo sbagliato. Ancora una volta, Abdelhamid Abaaoud era riuscito a non farsi beccare dall’intelligence europea».
Alcuni funzionari europei citati dal Washington Post hanno detto di credere che Abaaoud fosse arrivato in Siria tra il 2013 e il 2014 e che da allora fosse tornato più volte in Europa. Abaaoud, col tempo, era diventato un personaggio noto all’interno dell’ISIS e aveva ottenuto un incarico militare importante, un fatto piuttosto insolito per un combattente straniero: nel febbraio 2015 una sua intervista era finita per esempio su Dabiq, la rivista ufficiale dello Stato Islamico. Tra le altre cose, in quell’intervista Abaaoud disse, riferendosi allo scampato arresto di Verviers: «Allah li ha resi ciechi e io sono stato in grado di scappare e tornare in Siria, nonostante fossi inseguito da molte agenzie di intelligence europee». Secondo fonti citate da alcuni giornali americani, negli ultimi mesi Abaaoud era stato uno degli obiettivi degli attacchi aerei occidentali in Siria. Il New York Times ha scritto che la scorsa primavera alla famiglia di Abaaoud fu comunicata la notizia – poi smentita – che Abaaoud era stato ucciso combattendo per l’ISIS. Ricevuta l’informazione, i famigliari di Abaaoud festeggiarono: sua sorella più grande, Yasmina, disse: «Stiamo pregando affinché Abdelhamid sia davvero morto».