“Hunger Games”, le cose da sapere
Una guida per arrivare preparati a "Il canto della rivolta - Parte II", l'ultimo film della saga, nei cinema dal 19 novembre
Da giovedì 19 novembre è nei cinema italiani Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte II: il quarto e ultimo film tratto dalla trilogia di Hunger Games, i romanzi scritti da Suzanne Collins.Il canto della rivolta – Parte II racconta gli eventi della seconda metà di Il canto della rivolta, il libro con cui si conclude la saga. Il regista è Francis Lawrence, lo stesso dei precedenti due Hunger Games, e nel cast ci sono molti ottimi attori: i giovani Jennifer Lawrence (non è parente del regista), Josh Hutcherson, Liam Hemsworth e i meno giovani – e famosi da più tempo – Donald Sutherland, Julianne Moore, Stanley Tucci, Woody Harrelson e Philip Seymour Hoffman, morto nel 2014.
Il primo dei tre romanzi di Hunger Games è uscito negli Stati Uniti nel 2009, il primo dei quattro film è uscito nel 2012: sono passati un po’ di anni e nel frattempo c’è il rischio di aver fatto confusione con altre storie simili (Divergent, per esempio). Per chi è confuso, o andrà al cinema a vedere l’ultimo Hunger Games e non riesce o non vuole riguardarsi i film precedenti, per chi ha letto i libri e cerca un rapido ripasso, e anche per chi non ha mai letto né visto un Hunger Games ma vuole o deve andare al cinema a vedere Il canto della rivolta – Parte II, abbiamo messo insieme le cose da sapere per arrivare preparati: si legge in meno di 10 minuti, 20 con i video.
Le vicende dei primi tre film di Hunger Games si svolgono in un futuro distopico e post-apocalittico del nostro mondo, in una nazione immaginaria chiamata Panem. Ci sono un po’ di cose da dire su Panem, prima di poter parlare di cosa è successo nei film Hunger Games, Hunger Games: La ragazza di fuoco e Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 1.
Panem: quando, dove e perché
Nei romanzi Collins spiega che Panem sta più o meno dove oggi ci sono gli Stati Uniti. Non ci sono invece precise informazioni sul “quando”. Tutto quello che sappiamo è che Panem fu fondata anni dopo che carestie, siccità e disastri di vario tipo distrussero quello che c’era prima. Nei romanzi si parla poi di un periodo in cui Panem cambiò: sono i “Giorni Bui”, in cui i Distretti – i vari “stati” in cui Panem era ed è divisa – si ribellarono alla capitale, Capitol City. Non si sa bene cosa ci fosse prima dei “Giorni Bui”; si sa meglio la storia del dopo, in cui sono ambientati film e romanzi.
Una mappa non ufficiale di Panem, da Wikipedia
Il primo Hunger Games è ambientato 75 anni dopo la rivolta dei Giorni Bui. Panem è diventato – e forse lo era anche prima – uno stato totalitario: Capitol City è bella, ricca e potente ed è lì che vive il Presidente Snow, il “tiranno” di Panem, interpretato da Sutherland. I 12 Distretti – si dice ce ne fosse un 13esimo, distrutto durante i Giorni Bui – sono poveri e sottomessi: divisi per attività, c’è quello dedicato alla pesca, quello che si occupa di legname, quello in cui c’è soprattutto industria pesante, e così via. Per ricordare ai Distretti il loro stato di sottomissione, per “punirli” dalla rivolta che tentarono nei Giorni Bui e per divertire i suoi ricchi cittadini, Capitol City organizza ogni anno gli Hunger Games (i “giochi della fame”).
Il Presidente Snow
Gli Hunger Games
Gli Hunger Games si svolgono ogni anno e funzionano così: su ordine di Capitol City i distretti sorteggiano un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni per partecipare a uno spietato reality televisivo in cui i sorteggiati – detti “tributi” – devono sfidarsi tra di loro: il “sorteggio” dei tributi si chiama “mietitura”. Gli Hunger Games prevedono un solo vincitore: l’unico concorrente che riesce a sopravvivere, uccidendo tutti gli altri. Gli Hunger Games si svolgono in un’immensa arena, piena di cose che possono uccidere i concorrenti (se già non si sono uccisi tra di loro) e con un gran numero di telecamere e tecnologie avanzate che permettono al piuttosto sadico pubblico di Capitol City di seguire in diretta cosa succede. Spettatori e sponsor possono anche intervenire inviando doni ai loro tributi preferiti, che oltre a sopravvivere devono quindi anche cercare di ingraziarsi il pubblico. Il “regista” degli Hunger Games – che decide inquadrature e dinamiche del gioco, compreso quale tributo aiutare o far morire – si chiama Stratega.
La mietitura
I 74esimi Hunger Games e il primo Hunger Games
Alla mietitura del Distretto 12, il più povero di tutti, viene sorteggiata una ragazza: Primrose Everdeen. Per evitarle una quasi sicura morte, sua sorella Katniss (cioè Jennifer Lawrence) si offre volontaria al suo posto. Katniss è orfana di padre, abituata a cavarsela da sola e bravissima a usare arco e frecce. Insieme a lei viene sorteggiato Peeta, quasi coetaneo di Katniss: i due si conoscono superficialmente. Katniss invece è molto amica – forse innamorata – di Gale Hawthorne (ci arriviamo, nel prossimo film). Katniss e Peeta vengono portati a Capitol City: insieme agli altri 22 tributi devono essere allenati, istruiti e presentati al pubblico che guarderà gli Hunger Games. A consigliarli c’è Haymitch Abernathy, il loro “mentore”. Il mentore è qualcuno che in passato ha disputato e vinto gli Hunger Games e appartiene allo stesso distretto dei tributi che guida e consiglia. Haymitch (Harrelson) è strano: beve molto ed è piuttosto rude, sviluppa però simpatia ed empatia per Katniss, dandole alcuni importanti consigli.
Nella cerimonia di presentazione dei concorrenti Peeta – che ha capito come ingraziarsi pubblico e sponsor – dice di amare Katniss. I due sono ora agli occhi di tutti una “sventurata coppia” di amanti e concorrenti. Iniziano i giochi, muoiono i primi tributi (la metà di loro nelle prime otto ore) e sembra che Peeta non voglia collaborare con Katniss, che finisce per restare sola. Katniss e Peeta finiscono per trovarsi, allearsi e sconfiggere tutti gli altri tributi. Peeta e Katniss sono in generale personaggi molto positivi: uccidono ma solo se davvero obbligati e sempre per difendersi. Restano in due ma lo Stratega decide che solo uno può essere il vincitore: uno dei due dovrebbe uccidere l’altro. Non lo fanno e decidono di uccidersi insieme mangiando bacche velenose. Poco prima che lo facciano, lo Stratega mette fine agli Hunger Games: Peeta e Katniss sono diventati molto popolari tra il pubblico, la morte di entrambi sarebbe politicamente pericolosa e creerebbe instabilità tra i distretti. Lo Stratega viene ucciso su ordine di Snow per aver gestito male la situazione: anziché ricordare ai Distretti la loro sottomissione, ha offerto loro qualcosa in cui credere.
La ragazza di fuoco e i 75esimi Hunger Games, quelli della “memoria”
Katniss e Peeta hanno vinto. Li potrebbe attendere un futuro di fama, ricchezza e – volendo – una carriera da “mentori” per i nuovi tributi. I due fanno un Tour della Vittoria, un giro “promozionale” e celebrativo per i 12 Distretti. Succede però che Katniss diventi la paladina di una ribellione a Capitol City e al suo presidente. I simboli della sua ribellione sono due: una spilla raffigurante una ghiandaia imitatrice (un uccello che non esiste), che lei aveva con sé durante i 74esimi Hunger Games, e un particolare saluto a tre dita, con indice, medio e anulare alzati.
Dato che Katniss è diventata un pericolo per Capitol City, il presidente Snow decide che i 75esimi Hunger Games avranno una nuova regola: vi parteciperanno gli ex vincitori delle precedenti edizioni, due per Distretto. Katniss, Peeta e altri tributi di altri distretti si alleano e sopravvivono. Al termine del film alcuni di loro vengono salvati. A salvarli sono i ribelli del Distretto 13, che spiegano che durante i 75esimi Hunger Games è iniziata una nuova rivolta nei confronti di Capitol City. Si credeva quel distretto non esistesse più, invece esiste; i suoi ribelli vivono sottoterra e con loro collabora anche Haymitch. Katniss scopre però che il regime di Capitol City ha preso Peeta e ha bombardato il suo Distretto, il 12esimo.
Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte I
Fra i tre film è quello in cui succede di meno, quello in cui la storia va meno avanti. È infatti una sorta di introduzione a quello che succede nel quarto e ultimo film della saga. Katniss arriva nel Distretto 13 e conosce la presidente e guida dei ribelli, Alma Coin (Julianne Moore). Poi torna al Distretto 12 e lo vede distrutto; poco dopo, vede un messaggio televisivo in cui Peeta chiede ai ribelli di terminare la rivolta. Katniss capisce che Peeta dice quelle cose perché minacciato (o “drogato”), altri lo considerano invece un traditore della ribellione. Katniss decide, dopo insistenti richieste di Coin, di diventare guida e simbolo della ribellione. Nei giorni che trascorre al Distretto 13, Katniss ritrova intanto Gale (l’amico del primo film) e si riavvicina a lui.
In un nuovo messaggio diffuso da Capitol City, Peeta – ora visibilmente sotto ricatto e tortura – riesce ad avvisare il Distretto 13 che l’esercito del presidente Snow sta per attaccarli. Alcuni ribelli riescono ad arrivare a Capitol City e salvare Peeta, riportandolo al Distretto 13 insieme ad altri tributi degli Hunger Games della memoria. Peeta è però legato e rinchiuso: gli è stata fatta una sorta di “lavaggio del cervello” e ora pensa che Katniss sia il nemico. C’è da risolvere il “problema” di Peeta e, spiega Colin, c’è da iniziare una vera guerra contro Capitol City e il presidente Snow.