Ma Andrea Bargnani?
Cosa dice il cestista italiano che gioca in NBA da nove anni, e che dopo un buon inizio ha avuto problemi, infortuni e critiche
Per Andrea Bargnani, il giocatore di basket italiano che è stato il primo europeo a essere scelto per primo in un draft dell’NBA, a ottobre è iniziata la nona stagione nel più importante campionato di basket al mondo. Negli ultimi anni però Bargnani ha avuto molte difficoltà e – anche per via di una lunga serie di infortuni – ha giocato meno della metà delle partite stagionali. Problemi fisici a parte, Bargnani da quando è in Nord America è stato spesso criticato: alcuni giornalisti ritengono che non abbia un’intensità di gioco adeguata al livello dell’NBA e nemmeno abilità tecniche sufficienti. Sia a Toronto che a New York è stato più volte fischiato dal pubblico di casa, che non lo ha mai particolarmente amato. Dalla scorsa estate Bargnani è sotto contratto con i Brooklyn Nets: ha risolto i problemi fisici e dice di essere pronto per giocare un’ottima stagione.
Bargnani è stato il primo giocatore di pallacanestro italiano a giocare in NBA dal 1995: venne ingaggiato dai Toronto Raptors ai draft del 2006 dopo tre anni passati con la Benetton Treviso, al termine dei quali vinse il suo primo e unico campionato italiano. In nove anni di NBA, Bargnani ha giocato per tre squadre diverse: dal 2006 al 2013 con i Toronto Raptors, dal 2013 al 2015 a New York con i Knicks e da quest’estate è passato ai Brooklyn Nets.
In una recente intervista al Wall Street Journal, Bargnani ha detto di essere molto fiducioso circa la sua condizione per la stagione appena iniziata. Tuttavia sembra abbia ancora bisogno di tempo per raggiungere una condizione fisica ottimale. I Nets – la squadra con cui gioca da quest’anno – non hanno cominciato bene la stagione regolare: erano già dati fra le squadre con meno possibilità di raggiungere i playoff e infatti hanno perso tutte le prime sette partite della propria divisione.
Bargnani ha sottoscritto un contratto minimo di due anni ed è stato scelto dai Nets per essere impiegato come alternativa di Brook Lopez, cestista americano che gioca a Brooklyn dal 2012 ma alle prese da un paio di anni con alcuni problemi fisici.
Nonostante le sue prestazioni in NBA non sono mai state costanti, nei primi anni con i Toronto Raptors Bargnani era considerato un ottimo giocatore. Ci mise del tempo per ambientarsi ai ritmi dell’NBA, ma dopo alcuni mesi iniziò a giocare molto bene. Dopo quasi sette anni con i Raptors, nel 2013 i New York Knicks lo acquistarono in cambio di tre giocatori e tre scelte nei draft. Nei piani della squadra avrebbe dovuto completare il trio formato da Carmelo Anthony, Tyson Chandler e Amar’e Stoudemire. Gli anni ai Knicks però, tra infortuni e scarse prestazioni, sono stati i più deludenti nella sua carriera. A New York si aspettavano di trovare un centro – il ruolo in cui solitamente giocano i cestisti più alti e massicci – abile anche nei tiri da 3 punti e in difesa: abilità che Bargnani non è mai riuscito ad esprimere al meglio.
Già negli ultimi anni a Toronto, Bargnani cominciò ad essere ritenuto da molti un giocatore non all’altezza dell’NBA. I più critici gli rimproveravano scarso impegno durante le partite, poca intelligenza tattica e abilità tecniche non adeguate. Quando si trasferì a New York la situazione peggiorò: durante una partita contro i Milwaukee Bucks fece una delle peggiori giocate dell’intera stagione NBA. Al termine del primo overtime, i Knicks erano in attacco e in vantaggio di due punti. Invece di tenere palla o passarla per far scorrere il tempo, Bargnani decise di provare un tiro da tre, che non andò a canestro e venne raccolto dagli avversari, i quali riuscirono a pareggiare e portare la partita al secondo overtime: anche il telecronista si domandò “Perché? Perchè ha tirato!”. I Knicks riuscirono a vincere ugualmente la partita.
Pochi mesi dopo, durante un’azione d’attacco, Bargnani cadde goffamente sul parquet dopo aver tentato di andare a canestro scavalcando due giocatori avversari. In quella caduta rimediò un infortunio al gomito che gli fece saltare il resto della stagione.
Nell’intervista di pochi giorni fa al Wall Street Journal, Bargnani ha detto di aver risolto i problemi fisici che non gli hanno permesso di giocare con continuità nelle ultime stagioni. A 30 anni dice di avere ancora tempo per disputare delle ottime annate in NBA.
La stagione regolare dei Brooklyn Nets, fin qui, è stata pessima. Nelle prime undici partite hanno ottenuto solo due vittorie e non sembrano esserci grossi margini di miglioramento. Già nei mesi scorsi i Nets erano considerati una delle squadre più deboli dell’NBA. Come tutta la squadra, Bargnani sta faticando ancora molto e, salvo i 17 punti nella partita d’esordio, per ora non è mai stato decisivo ed ha giocato solo piccoli spezzoni di partita.