Obama spiega perché sarebbe un errore mandare soldati in Siria

«Supponiamo di mandare 50.000 soldati a combattere in Siria. Cosa facciamo quando poi avviene un attentato terroristico progettato in Yemen?»

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama (AP Photo/Andrew Harnik)
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama (AP Photo/Andrew Harnik)

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, durante un discorso pubblico ha spiegato perché considera un errore mandare soldati americani in Siria per combattere l’ISIS: una questione di cui si discute da molti mesi e che è tornata molto attuale dopo gli attacchi di venerdì scorso a Parigi.

Alcuni suggeriscono che dovremmo mandare molti soldati in Siria. […] Noi abbiamo il miglior esercito del mondo e i migliori strateghi militari al mondo. Non è solo il mio punto di vista, ma anche il punto di vista dei miei consiglieri militari e civili, che sarebbe un errore. Non perché il nostro esercito non sarebbe in grado di conquistare Mosul, o Raqqa, o Ramadi, e liberarle temporaneamente dall’ISIS, ma perché nel tempo i terroristi tornerebbero, a meno che non siamo pronti a mettere in piedi un’occupazione militare permanentemente di questi paesi. Supponiamo di mandare 50.000 soldati a combattere in Siria. Cosa facciamo quando poi avviene un attentato terroristico progettato in Yemen? Mandiamo soldati anche lì? E anche in Libia, magari? […]

Il mio unico interesse è fermare le sofferenze e tenere al sicuro gli americani. Se qualcuno ha una buona idea per farlo, la applicheremo. Quello che non farò, quello che non faremo, è prendere decisioni così importanti solo perché possono funzionare dal punto di vista politico, o perché in qualche modo, astrattamente, faranno sembrare l’America “forte”. O far sembrare me “forte”. O solo per coltivare l’idea della “leadership americana”, l’idea che l’America “vinca”, o qualsiasi altro slogan vi venga in mente, che non ha nessun collegamento concreto con quello che davvero può funzionare per proteggere gli americani, i nostri alleati come i francesi e le persone che sul posto vengono uccise dall’ISIS. Non ho tempo da perdere con queste cose.