Obama spiega perché sarebbe un errore mandare soldati in Siria
«Supponiamo di mandare 50.000 soldati a combattere in Siria. Cosa facciamo quando poi avviene un attentato terroristico progettato in Yemen?»
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, durante un discorso pubblico ha spiegato perché considera un errore mandare soldati americani in Siria per combattere l’ISIS: una questione di cui si discute da molti mesi e che è tornata molto attuale dopo gli attacchi di venerdì scorso a Parigi.
Alcuni suggeriscono che dovremmo mandare molti soldati in Siria. […] Noi abbiamo il miglior esercito del mondo e i migliori strateghi militari al mondo. Non è solo il mio punto di vista, ma anche il punto di vista dei miei consiglieri militari e civili, che sarebbe un errore. Non perché il nostro esercito non sarebbe in grado di conquistare Mosul, o Raqqa, o Ramadi, e liberarle temporaneamente dall’ISIS, ma perché nel tempo i terroristi tornerebbero, a meno che non siamo pronti a mettere in piedi un’occupazione militare permanentemente di questi paesi. Supponiamo di mandare 50.000 soldati a combattere in Siria. Cosa facciamo quando poi avviene un attentato terroristico progettato in Yemen? Mandiamo soldati anche lì? E anche in Libia, magari? […]
Il mio unico interesse è fermare le sofferenze e tenere al sicuro gli americani. Se qualcuno ha una buona idea per farlo, la applicheremo. Quello che non farò, quello che non faremo, è prendere decisioni così importanti solo perché possono funzionare dal punto di vista politico, o perché in qualche modo, astrattamente, faranno sembrare l’America “forte”. O far sembrare me “forte”. O solo per coltivare l’idea della “leadership americana”, l’idea che l’America “vinca”, o qualsiasi altro slogan vi venga in mente, che non ha nessun collegamento concreto con quello che davvero può funzionare per proteggere gli americani, i nostri alleati come i francesi e le persone che sul posto vengono uccise dall’ISIS. Non ho tempo da perdere con queste cose.