Donald Trump sulle armi e gli attentati di Parigi
Il candidato Repubblicano alla presidenza ha detto: «Se la nostra gente avesse avuto delle armi, se fosse stato permesso loro di portarle, la situazione sarebbe stata molto, molto diversa»
Durante un comizio tenuto sabato a Beaumont, in Texas, Donald Trump – noto imprenditore americano e uno dei candidati Repubblicani alle presidenziali americane – ha commentato molto duramente gli attacchi terroristici di Parigi di venerdì. Trump ha detto che la situazione sarebbe stata “molto diversa” se le “nostra gente” – cioè i francesi, identificati in questo caso come “occidentali” – avesse avuto delle armi. Trump ha detto:
«Riguardo a Parigi, sapete, [hanno] le leggi più severe al mondo sulle armi. Nessuno è armato, eccetto i cattivi. Nessuno ha delle armi, e [i cattivi] hanno sparato a loro ad uno a uno. E potete dire quello che volete, ma se la nostra gente avesse avuto delle armi, se fosse stato permesso loro di portarle, la situazione sarebbe stata molto, molto diversa».
Trump è un noto sostenitore di leggi più morbide sulle armi e si lamenta spesso del fatto che leggi più severe non portino necessariamente a una diminuzione dei crimini violenti. Trump aveva espresso un concetto simile anche a gennaio, quando nello stesso giorno dell’attentato alla sede del giornale satirico francese Charlie Hebdo, avvenuto sempre a Parigi, aveva twittato: «Non è interessate che la tragedia di Parigi sia avvenuta in uno dei posti al mondo con le leggi più severe sulle armi?».
Isn’t it interesting that the tragedy in Paris took place in one of the toughest gun control countries in the world?
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 7, 2015