“Jihadi John” è morto, dicono gli Stati Uniti
C'è la "ragionevole certezza" che il miliziano dell'ISIS protagonista dei video delle decapitazioni sia stato ucciso in un bombardamento a Raqqa, ha detto il governo
Il portavoce del dipartimento della Difesa americano ha detto di essere “ragionevolmente certo” che Mohammed Emwazi – il miliziano dello Stato Islamico (o ISIS) conosciuto con il nome di “Jihadi John” – sia stato ucciso in un bombardamento vicino a Raqqa, in Siria. Emwazi era considerato il miliziano britannico più importante all’interno dell’ISIS, oltre che uno dei più conosciuti: era infatti comparso nei video diffusi da agosto 2014 e nei mesi successivi che mostravano le decapitazioni di alcuni ostaggi occidentali, tra cui i giornalisti statunitensi James Foley e Steven Sotloff. Il dipartimento di Stato americano ha detto che i bombardamenti vicino Raqqa sono stati compiuti con il fine di colpire e uccidere proprio Emwazi.
Associated Press ha citato un funzionario statunitense che ha voluto rimanere anonimo e che ha detto che Emwazi è stato colpito mentre era a bordo di un’auto a Raqqa, la città siriana che è stata proclamata dall’ISIS sua capitale. CNN ha scritto che le famiglie delle persone uccise da Emwazi sono state informate dell’attacco aereo.
Emwazi era nato in Kuwait nel 1988 ma si era trasferito 6 anni dopo nel Regno Unito con la famiglia. Aveva vissuto a lungo a Londra, dove aveva ottenuto la cittadinanza britannica. Prima di unirsi allo Stato Islamico, Emwazi aveva fatto parte di un gruppo estremista conosciuto dai servizi britannici e collegato agli attacchi di Londra del 2005. Dalle ricostruzioni della stampa britannica, sembra che nel 2009 Emwazi provò ad unirsi ad al Shabaab, un gruppo estremista islamico somalo, passando dalla Tanzania. Non ci riuscì, e prima di andare definitivamente in Siria fece alcuni viaggi in Kuwait. Fece la sua prima comparsa in un video dell’ISIS nell’agosto del 2014, nel filmato della decapitazione di James Foley. Il suo soprannome – “Jihadi John” – gli era stato dato da un gruppo di ostaggi, che lo avevano descritto come parte di una cellula dell’ISIS conosciuta come “i Beatles” a causa dell’accento britannico dei suoi membri.