La Russia ammette qualcosa sul doping
«Alcune cose le ammettiamo, altre le contestiamo, altre sono già risolte» ha detto il presidente della federazione russa di atletica
Il 9 novembre la WADA, l’agenzia mondiale per l’antidoping ha diffuso un rapporto sull’uso sistematico di sostanze dopanti fra gli atleti russi di atletica leggera. L’indagine è stata guidata da Dick Pound, avvocato canadese ed ex presidente della WADA, che ha detto che l’indagine «è solo la punta dell’iceberg». Venerdì 13 novembre la IAAF – la federazione internazionale di atletica leggera – dovrebbe prendere una prima decisione sulla questione e la federazione russa di atletica rischia di essere temporaneamente sospesa da ogni tipo di competizione. In questi giorni il governo e la federazione russa si sono sempre difesi, e l’unico “segnale” sono state le dimissioni di Grigori Rodchenkov, il direttore del laboratorio antidoping di Mosca.
Nel pomeriggio del 12 novembre Vadim Zelichenok, presidente della federazione russa di atletica, ha però fatto quelle che sembrano essere delle prime parziali ammissioni. Parlando con Associated Press Zelichenok ha detto che la federazione russa ha preparato un rapporto che presenterà alla WADA il 13 novembre, ed ha parlato di cosa c’è in quel rapporto:
«Alcune cose le ammettiamo, altre le contestiamo, altre sono già risolte»
Il 10 novembre Zelichenok aveva negato ogni accusa nei confronti della federazione russa: