Come funziona il cambio lira-euro
La Corte Costituzionale ha bocciato un decreto legge del governo Monti, ora chi aveva fatto domanda può cambiare le sue vecchie lire
La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali le norme previste in un decreto legge del governo Monti che prescrivevano le lire che erano ancora in circolazione nel 2011. In sostanza il decreto legge impediva il cambio delle lire in euro come era invece previsto precedentemente, in questo modo lo Stato risparmiò circa un miliardo e 300 milioni di euro che avrebbe altrimenti dovuto dare a coloro che detenevano ancora delle lire.
Il cambio euro-lira
Con la bocciatura del decreto legge del governo Monti, è possibile – per chi ancora le detiene – cambiare le proprie lire in euro. La legge precedente alla modifica del 2011 però prevedeva comunque una scadenza, fissata per il 28 febbraio 2012: questo vuol dire che solo chi aveva fatto richiesta fino a quella data può oggi convertire le proprie lire in euro. Se avete ritrovato delle vecchie banconote dopo il 2012 non c’è niente da fare.
Il decreto e la decisione della Corte Costituzionale
Il decreto legge era stato fatto con il fine di iscrivere il valore delle lire ancora in circolazione a favore del Ministero delle Finanze «per essere assegnato al fondo per l’ammortamento dei titoli di stato». La Corte Costituzionale ha bocciato il decreto sostenendo che erano già passati 9 anni dal cambio della moneta e che quindi si deve tutelare chi, ragionevolmente, confidava nel termine originariamente fissato dalla legge (il 28 febbraio 2012).