Com’è fatta “Origami”, la nuova rivista della Stampa
È un solo grande foglio piegato quattro volte, tratta un solo tema: il primo è Vladimir Putin
È in edicola da oggi Origami, una rivista realizzata dalla redazione del quotidiano La Stampa, che si acquista separatamente dal giornale e costa 1,50 euro. Origami è una rivista particolare, come formato: è un unico grande foglio piegato quattro volte. Ogni copia contiene articoli e informazioni su un solo argomento: quello del primo numero è Vladimir Putin e il ruolo ambiguo della Russia negli affari geopolitici dei nostri tempi. Origami è realizzata in collaborazione con Le 1, innovativa testata francese fondata da Eric Fottorino e Laurent Greilsamer, di cui riprende formato e grafica.
Cesare Martinetti, che dirige il settimanale, lo ha presentato così sulla Stampa:
Molta informazione (troppa?) può rovesciarsi in nessuna informazione. Da tempo ci era dunque ben chiaro che si doveva fare qualcosa per reagire al contagio di confusione e spesso di leggerezza che la velocità di internet induce nell’informazione tradizionale: lo sforzo dei quotidiani di carta per reagire è stato in questi anni titanico, anche se non sempre felice. Ma si può tentare qualcosa di più: recintare uno spazio dove rispondere alla domanda di senso. L’incontro de La Stampa con le1 nasce di qui. Fottorino e Greilsamer (che sono due vecchi amici dai tempi di Le Monde) avevano progettato un modo di recintare quello spazio che noi stavamo cercando. Il nostro «partenariat» è stato dunque naturale, quasi istintivo. Ognuno fa il suo giornale, con il suo gusto, la sua sensibilità le sue inclinazioni. Ma lo spirito e la radicalità della formula sono gli stessi: rallentare e riflettere, ogni settimana, una questione di attualità e molti punti di vista. Un giornale di carta, che non disprezza lo smartphone che ormai accompagna compulsivamente ogni momento della nostra giornata, non si mette in competizione con il tablet, ma si offre come uno strumento diverso per soffermarsi e decrittare quell’attualità che ci scorre sotto gli occhi nostop, dove l’ultima dichiarazione dell’allenatore della Juventus è sullo stesso piano di una presa di posizione di Obama sulla guerra in Siria, di una nuova strage di migranti nel Mediterraneo o di un terremoto in Pakistan.
Di cosa ci occuperemo? Di tutto. Il primo numero è su Putin, il secondo sarà su Roma, gli altri vedremo. Ci scriveranno i giornalisti e gli editorialisti de La Stampa e del Secolo XIX, scrittori, ricercatori, tutti quelli che hanno la competenza di dire una cosa interessante e originale sull’argomento della settimana. Il nostro settimanale vuole anche essere un luogo di sperimentazione per giovani «graphic-novelisti» e disegnatori. È un luogo aperto. Si comincia con un semplice foglio di carta: provate a piegare e dispiegare, aprire e chiudere. Mettetelo in tasca, portatelo a casa e mettetelo in un posto asciutto. Tornerà utile.