Giornate agitate alle Maldive
Il presidente ha dichiarato lo stato di emergenza e sospeso molti diritti fondamentali previsti dalla Costituzione, a pochi giorni da una grande protesta dell'opposizione
Il presidente delle Maldive, Abdulla Yameen, ha dichiarato mercoledì lo stato di emergenza in tutto il paese per 30 giorni, citando minacce alla sicurezza dei cittadini e alla sicurezza nazionale. Il provvedimento adottato da Yameen prevede tra le altre cose la sospensione di sette articoli della Costituzione, tra cui quelli che garantiscono i diritti di assemblea, la libertà di espressione e la libertà di movimento. Da mezzogiorno ora locale – erano le otto di mattina in Italia – alle forze di sicurezza è stato anche dato il potere di arrestare le persone sospettate di compiere attività che possono minacciare la sicurezza nazionale. Le nuove misure sono entrate in vigore pochi giorni prima di una grande manifestazione organizzata dal principale partito di opposizione delle Maldive, il Partito Democratico Maldiviano. Quello di oggi è l’ultimo di una serie di provvedimenti del governo che sembrano avere come obiettivo l’indebolimento delle opposizioni e che sono stati presi nel mezzo di una delle più gravi crisi degli ultimi anni che hanno colpito la politica delle Maldive.
Cosa sono le Maldive
Le Maldive sono un gruppo di atolli che si trova nell’Oceano Indiano, a sud-ovest dell’India, abitato da circa 340mila abitanti, per la stragrande maggioranza musulmani sunniti (il sunnismo è l’orientamento maggioritario dell’Islam). La capitale delle Maldive – stato in cui si parla sia il maldiviano che l’inglese – è Malé, che ha una popolazione di oltre 100mila abitanti. Lo stato si è dato la forma di repubblica presidenziale dal 1965, quando ha ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito: il presidente è dal novembre del 2013 Abdulla Yameen, membro del Partito Progressista delle Maldive, un partito conservatore la cui ideologia è basata sull’islamismo sunnita. Il suo principale avversario politico è Mohamed Nasheed, presidente del paese dal 2008 al 2012 e fondatore del Partito Democratico Maldiviano, considerato un partito di centrosinistra.
Cosa è successo nelle ultime settimane
Da diverso tempo la situazione politica nelle Maldive è diventata molto tesa. È cominciata a peggiorare lo scorso febbraio, quando la polizia ha arrestato Nasheed con l’accusa di terrorismo. Nasheed era già stato messo sotto accusa nel gennaio del 2012 per avere usato l’esercito per arrestare un giudice, senza però averne l’autorità: le polemiche che avevano seguito quelle accuse avevano costretto Nasheed a dimettersi, anche se in seguito lui aveva sostenuto di essere stato destituito da un colpo di stato. Le immagini dell’arresto – che erano circolate molto – mostravano Nasheed trascinato a forza dalla polizia mentre cercava di parlare con dei giornalisti fuori dalla prima udienza del processo. Il Partito Democratico Maldiviano aveva commentato l’accaduto definendolo «un disperato e assurdo tentativo del presidente Yameen di aggrapparsi al potere contro la progressiva crescita dell’opposizione».
Lo scorso 28 settembre un altro episodio ha contribuito ad aumentare il clima di tensione nelle Maldive. Il presidente Yameen stava tornando da un pellegrinaggio in Arabia Saudita quando una bomba è esplosa a bordo della sua imbarcazione. La bomba era stata posizionata sotto il sedile dove solitamente si siede Yameem: la polizia aveva detto che il presidente era rimasto illeso solo perché non si era seduto al suo solito posto (sono rimaste ferite comunque alcune persone, tra cui la moglie di Yameen). Nonostante le successive indagini non abbiano chiarito del tutto cosa aveva provocato l’esplosione, dell’incidente è stato accusato e arrestato Ahmed Adeeb, vice-presidente delle Maldive e fino a qualche anno fa molto vicino politicamente a Yameen. Questa settimana i soldati maldiviani hanno detto di avere trovato vicino alla residenza ufficiale del presidente un dispositivo per far esplodere una bomba. Oggi, mercoledì 4 novembre, alcuni funzionari maldiviani hanno detto di avere scoperto depositi di armi e munizioni che erano misteriosamente spariti dalle armerie statali.
Forze di sicurezza maldiviane vicino alla residenza ufficiale del presidente del paese, a Malé, il 2 novembre. (AP Photo/Mohamed Sharuhaan)
Cosa dicono il governo e le opposizioni
La ministra degli Esteri delle Maldive, Duna Maumoon, ha spiegato: «L’obiettivo dell’annuncio di oggi è mandare un messaggio chiaro. Quelli che cercano di provocare danni e proteste attraverso la violenza – che i loro scopi siano politici, religiosi o di altro tipo – non hanno posto nel nostro paese. Siamo una democrazia giovane e vibrante e faremo tutto il possibile per sostenere i nostri valori». Secondo le opposizioni, le misure di emergenza sono state adottate per rispondere alla grande manifestazione organizzata dal Partito Democratico Maldiviano per chiedere la liberazione di Nasheed, il primo presidente eletto democraticamente della storia delle Maldive. Un parlamentare del partito di Nasheed ha detto che la manifestazione si terrà comunque. Riferendosi al presidente Yameen ha detto: «Sta completamente perdendo la capacità di governare. Non ha il sostegno della popolazione e il controllo che esercita è basato sulla paura e sull’intimidazione».
Il presidente delle Maldive Yameen Abdul durante un discorso alla nazione il 25 ottobre. (Maldives President’s Office via AP)
I guai per l’economia e il turismo
Il Guardian scrive che l’instabilità politica delle Maldive potrebbe causare danni rilevanti al settore del turismo, uno dei più importanti per l’economia nazionale: ogni anno sono circa un milione i turisti che visitano le Maldive, un paese conosciuto in Occidente soprattutto per le sue spiagge di sabbia bianca e il suo mare turchese. Il governo ha detto però che le minacce alla sicurezza che lo hanno spinto ad adottare gli ultimi provvedimenti non coinvolgono i resort turistici, che rimangono destinazioni sicure per i visitatori. In generale l’economia delle Maldive è in difficoltà da diversi anni, e soprattutto fa registrare indici molto alti di disoccupazione: di recente la situazione è diventata ancora più tesa a causa della crescente minaccia di nuove proteste e attacchi terroristici di matrice islamista.