Storie su Nuova Zelanda-Australia di rugby
Da dove arriva il nome "All Blacks"? Perché gli australiani sono chiamati "Wallabies"? Cose da sapere sulla finale dei Mondiali di rugby, che si sta giocando dalle 17
di Gabriele Gargantini – @GGargantini
Aggiornamento: La Nuova Zelanda ha vinto l’ottava edizione della Coppa del Mondo di rugby, battendo in finale l’Australia per 32 a 17.
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Nuova Zelanda e Australia stanno giocando allo stadio di Twickenham, a Londra, la finale della Coppa del Mondo di rugby. Nuova Zelanda e Australia sono prima e seconda nel ranking mondiale e fin dall’inizio della Coppa del Mondo sono state considerate le due favorite per la vittoria finale: entrambe hanno vinto due delle sette edizioni di Coppa del Mondo e solo in un’occasione – nel 2007 – c’è stata una finale in cui non giocasse una delle due nazionali. Quella di oggi è però la prima finale che si gioca tra Australia e Nuova Zelanda: due nazioni che, soprattutto nel rugby, hanno una forte e lunga rivalità.
L’Haka degli All Blacks
La nazionale neozelandese di rugby è famosissima per la danza che i suoi giocatori fanno prima di ogni partita. Altre nazionali dell’Oceania fanno una danza prima delle loro partite, nessuna è però famosa come l’Haka, una danza tipica dei maori, un’etnia polinesiana diffusa soprattutto in Nuova Zelanda. L’Haka ha diversi significati (si può vedere sia alle feste che ai funerali) e può essere eseguita in vari modi: gli stili più conosciuti sono il Ka Mate e il Kapa o Pango. Il primo è quello più usato dagli All Blacks, il secondo è considerato da alcuni “quello cattivo”, anche se non esprime alcun concetto aggressivo o violento. Il Kapa o Pango viene eseguito dal 2005 prima di importanti partite con le nazionali rivali o particolarmente forti: due “condizioni” che si verificano nel caso di una finale mondiale contro l’Australia
La nazionale neozelandese di rugby è conosciutissima anche per il suo “soprannome”, All Blacks, il più famoso attribuito a una squadra in attività, in qualsiasi sport. Il nome All Blacks – “tutti neri” – ha a che fare con la divisa della Nuova Zelanda, quasi tutta nera (comprese le scarpe dei rugbisti). Il soprannome è diventato famoso nel 1905, anno in cui la nazionale neozelandese di rugby fece il suo primo tour in Europa: giocò 35 partite e ne perse solo una, contro il Galles. Una delle versioni più diffuse sull’origine del soprannome dice che “All Blacks” nacque per sbaglio: pare che un giornalista britannico elogiò la nazionale neozelandese dicendo che i suoi rugbisti erano tutti “all backs”: nel rugby i “backs” sono – in estrema sintesi – gli attaccanti. Il giornalista voleva elogiare le qualità offensive della squadra; un editor, probabilmente poco esperto di rugby, pensò il suo fosse un refuso, e guardando il colore delle divise della squadra neozelandese aggiunse una elle: “All Blacks”. (Il soprannome della nazionale neozelandese di basket è, ironicamente, “Tall Blacks”, gli “alti neri”).
I primi All Blacks, nel 1905 (Wikimedia)
I Wallabies e Waltzing Matilda
È forse meno noto ai non appassionati di rugby, ma anche la nazionale australiana ha il suo soprannome e il suo “rito”. Il soprannome è “wallabies”, che sono piccoli animali australiani, simili ai canguri ma più piccoli. Il soprannome “wallabies” nacque nel 1908, anche in questo caso durante un tour europeo della nazionale australiana. Il nome “All Blacks” si era diffuso e imposto e i giornalisti erano in cerca di un soprannome anche per gli australiani: pare che qualcuno propose “rabbits” (conigli) ma i giocatori rifiutarono, non volendo essere associati a un animale importato e non originario dell’Australia. Al posto dei conigli si scelsero i “wallabies”. Il “rito” della nazionale australiana ha origini meno antiche dell’Haka neozelandese ma è ugualmente molto sentito. È Waltzing Matilda, una ballata australiana scritta nel 1895 e conosciuta come inno nazionale non ufficiale. Se i tifosi australiani a Twickenham dovessero avere ragioni per essere molto felici, sarà facile sentirgliela cantare.
Webb Ellis Cup
La Coppa de Mondo di rugby, il trofeo assegnato al capitano della squadra che vincerà la finale, ha un nome: Webb Ellis Cup. William Webb Ellis è colui che, secondo la tradizione “ufficiale”, inventò il rugby: si dice che negli anni Venti dell’Ottocento durante una partita di uno sport simile al calcio – e comunque giocato con i piedi – Ellis decise a un certo punto di prendere la palla in mano e mettersi a correre. Quella partita si stava giocando a Rugby, un comune inglese della contea di Warwickshire. La Webb Ellis Cup pesa 4,5 chili, è alta 38 centimetri e a consegnarla sarà il principe Harry, grande appassionato di rugby.
Tornando a oggi: come stanno Nuova Zelanda e Australia?
Dall’inizio della Coppa del Mondo gli All Blacks hanno faticato davvero solo nella semifinale vinta contro il Sudafrica per 20 a 18. Hanno vinto tutti e sei gli incontri disputati fin qui e si sono qualificati agevolmente come primi nel proprio girone: nessun’altra nazionale è riuscita a ottenere 19 punti in quattro partite. Il match più sorprendente – quello in cui si è visto cosa sono in grado di fare gli All Blacks se li si lascia liberi di giocare – è stato quello contro la Francia nei quarti di finale, vinto con un incredibile punteggio di 62 a 13: nemmeno contro Namibia, Tonga e Georgia (tre squadre fra le più deboli del torneo) la differenza di punti segnati era stata così ampia.
La nazionale australiana ha meritato la qualificazione alla finale ma, a differenza della Nuova Zelanda, non è sembrata imbattibile. Gli australiani hanno vinto tutte le partite del proprio girone, compresa quella contro l’Inghilterra, squadra ospitante del torneo. Poi nei quarti hanno fatto molta fatica contro la Scozia, battuta solamente all’ultimo minuto e per un punto. Nelle semifinali hanno eliminato la sorpresa del torneo, l’Argentina, con un risultato abbastanza netto: 29 a 15.
Che finale sarà
Una grande partita probabilmente, fra due storiche rivali e fra le due squadre più forti del mondo: la Nuova Zelanda è la squadra più potente e forte fisicamente, l’Australia quella che ha giocato il miglior rugby della Coppa del Mondo. Nell’ultimo incontro ufficiale, giocato ad agosto nella Rugby Championship, l’Australia sconfisse gli All Blacks 27 a 19 e grazie a quella vittoria si aggiudicò la coppa. Nella rivincita giocata pochi giorni dopo vinsero gli All Blacks 41 a 13. Oggi la Nuova Zelanda è data come favorita ma molto probabilmente sarà una partita dall’esito incerto.
Due da tenere d’occhio: Carter e Foley
Nella finale tra Nuova Zelanda e Australia giocheranno molti dei migliori giocatori al mondo. I due più decisivi saranno probabilmente i numeri “10”, i mediani d’apertura. Il “10” dell’Australia è il 26enne Bernard Foley; quello della Nuova Zelanda è il 33enne Dan Carter. Foley è stato uno dei migliori giocatori del Mondiale, ma nelle ultime partite è sembrato avere un calo di forma. Carter è alla sua ultima Coppa del Mondo e per anni è stato considerato uno dei migliori rugbisti al mondo.
Un altro da tenere d’occhio: l’arbitro della finale, Nigel Owens
Come vederla Nuova Zelanda-Australia in tv
La finale di Coppa del Mondo di rugby si potrà vedere in diretta su Sky Sport 2 HD dalle 17 e in differita dalle 19.10 su MTV8, canale in chiaro del digitale terrestre. In diretta streaming Nuova Zelanda-Australia si potrà seguire sull’app Sky Go.