Come fingere di correre una maratona
Magari torna utile a qualcuno: basta scrivere le cose giuste sui social network e farsi fare un paio di foto
Il primo novembre si terrà la 45esima edizione della maratona di New York, la più famosa maratona al mondo. Come tutte le maratone si corre su un percorso lungo 42 chilometri e 195 metri: i più veloci al mondo ci mettono poco più di due ore, la media tra tutti i partecipanti è di circa 4 ore mezza, riuscire a finirla – con qualsiasi tempo – è comunque già un grande risultato. Servono – tra le altre cose – preparazione, dedizione, resistenza e forza d’animo. Non si può decidere di correre una maratona senza aver fatto mesi di allenamento. Per chi non riuscisse o non volesse affrontare tutte le fatiche e i sacrifici che precedono una maratona, senza però rinunciare alla soddisfazione di far credere di averla corsa, il New York Magazine ha pubblicato una utile guida: “How to fake running a marathon“.
C’è anche un’altra possibilità: correre davvero solo una parte di maratona, l’ultima. Il sito Runner’s World spiega che ogni anno decine di persone barano alle maratone di tutto il mondo: c’è chi prende scorciatoie o chi si scambia il numero di pettorina o usa quello di un altro corridore, per esempio. C’è anche chi prova a correre solo gli ultimi metri di una maratona: il caso più recente è quello di Julius Njogu, keniota di 28 anni che pochi giorni fa ha provato a “iniziare” la sua maratona di Nairobi, la capitale del Kenya, poco prima che finisse e dopo che i veri maratoneti avevano già corso circa 40 chilometri. Njogu era tra il pubblico, si è “vestito da maratoneta” ed è riuscito ad arrivare secondo e vincere un premio di circa seimila dollari. Al termine della gara i commissari si sono insospettiti nel vedere che non mostrava alcun segno di fatica: è stato squalificato e il Guardian scrive che sarà indagato per truffa.
La guida del New York Magazine non prevede truffe ma solo un innocente imbroglio: non è fatta per chi vuole vincere dei soldi ma solo per chi non ne può più del senso di colpa dovuto allo «svegliarsi ogni domenica dopo mezzogiorno, con ancora in corpo l’alcol della sera prima, e vedere sui social network tutte quelle immagini di gente che la domenica mattina ha già corso una ventina di chilometri». Per sostituire al senso di colpa l’ammirazione degli amici il New York Magazine propone “un’elaborata rete di menzogne”, da programmare con cura e da far partire a tre giorni dalla maratona.
-3 giorni alla maratona
Inizia tutto da una mail: bisogna mandarla a un gruppo di amici, non troppi, giusto quelli che servono per spargere la voce. Nella mail basta scrivere che si è intenzionati a correre la prossima maratona cittadina e che lo si fa in supporto a un’associazione benefica e, allo stesso tempo, per mettersi un po’ in forma. La mail si deve concludere con un invito, rivolto a tutti gli amici, per un aperitivo da fare al termine della maratona. Da quel momento serve anche far sapere in ogni occasione possibile di non poter fare troppo allenamento fisico o di non poter mangiare cose troppo pesanti: fra tre giorni c’è una maratona, serve riposarsi e alimentarsi come si deve.
-2 giorni alla maratona
Devono proseguire i rifiuti al cibo pesante e all’attività fisica che stanca. Deve anche iniziare un lavoro di convincimento sui social network: soprattutto Facebook e Instagram. Immagini motivazionali con citazioni sulla corsa, sulla bellezza del correre, sulla fatica del correre: non sarà difficile trovarne. Su Facebook andrebbe benissimo un lungo post nel quale parlare dei mesi di sacrifici, dell’impaziente attesa, della voglia di portare finalmente a termine la maratona. L’ideale sarebbe completare il tutto con un’immagine in cui mostrarsi stanchi durante o dopo un allenamento: si potrebbe correre per dieci minuti e farsi una foto, ma se si è abbastanza bravi con Photoshop da riuscire a “incollare” la propria testa sul corpo di un vero atleta non serve nemmeno uscire di casa. Serve anche far sapere che si stanno mangiando molti, moltissimi carboidrati: per avere tutte le energie necessarie per correre una maratona.
-1 giorno alla maratona
Serve un nuovo post su Facebook, simile al precedente ma ancor più incentrato sull’imminente maratona. Bisogna poi scegliere uno degli amici a cui si è mandata la mail e passare con lui buona parte della giornata: «Fate insieme un’abbondante colazione», scrive il New York Magazine: «Passa l’intera giornata a parlare di indumenti, alimenti, sali minerali, pomate e cose legate alla corsa; passa l’intera giornata a dire cose come “mi interessa solo arrivare alla fine”. All’amico chiedete anche se vuole vedere le scarpe che userete alla maratona: non vorrà».
Il giorno della maratona
Bisogna svegliarsi presto, vestirsi come se si dovesse davvero correre, farsi le necessarie foto e farle vedere sui necessari social network. Una frase come “Ho bevuto il mio caffè e sono pronto a partire” può andar bene, scrive il New York Magazine; meglio ancora se accompagnata da un’emoji. Cinque o sei ore dopo quella foto basta postarne un’altra: l’ideale anche qui sarebbe una foto fatta con Photoshop di sé all’arrivo. Il testo d’accompagnamento suggerito da New York Magazine è: «Vittoria: sono così fiero di me! Ancora non ci credo. Quanta fatica, ma quella passerà. Quello che rimarrà sarà la gioia per esserci riuscito». Finita la finta maratona è tempo di andare al vero aperitivo. Per non far scoprire la menzogna è fondamentale lamentarsi molto, soprattutto delle vesciche.