Il futuro è già qui
"Futurists" racconta le persone che vogliono creare una società migliore con le tecnologie sperimentali: inventori, scienziati, politici e anche un cyborg
David Vintiner è un fotografo inglese che per il suo progetto Futurists ha fotografato una serie di persone accomunate dal desiderio di creare una società migliore attraverso le tecnologie sperimentali e l’innovazione: inventori, scienziati, politici e anche un cyborg, i cui interessi spaziano dalla realtà virtuale al transumanesimo, il movimento culturale che sostiene l’uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare cose come l’invecchiamento. La Association of Professional Futurists descrive il futurismo come “lungimiranza di descrivere ciò che potrebbe accadere in futuro e, in alcuni casi, ciò che dovrebbe accadere in futuro”, un approccio che mette la scienza al primo posto nel prevedere determinate possibilità, ma lo scopo non è limitato ai campi scientifici come le neuroscienze, la genetica e l’informatica e include per esempio partiti politici come il Transhumanist Party, fondato nel 2014 da Zoltan Istvan, futurista americano candidato alle presidenziali statunitensi del 2016.
Vintiner ha iniziato il suo progetto proprio partendo da una riunione del Partito Futurista a Londra, e da lì ha fotografato diverse persone: Neil Harbisson, nato con una forma insolita di cecità ai colori e considerato il primo cyborg riconosciuto ufficialmente al mondo, con un’antenna – dotata di WiFi – impiantata direttamente nel cervello che gli consente di “sentire i colori”; Anders Sandberg, ricercatore presso il Future of Humanity Institute della Oxford University, che indaga le questioni sociali ed etiche che circondano il potenziamento umano e le nuove tecnologie; Caroline Falconer, che usa la realtà virtuale per la terapia con gli avatar (Avatar Therapy), un nuovo approccio per il trattamento delle allucinazioni uditive: gli avatar vengono progettati per i pazienti per dare una forma alle voci immaginarie e vengono poi controllati dai terapeuti per incoraggiare i pazienti a contrastare le voci e a tenerle sotto controllo. Vintiner ha ritratto queste persone in casa o in ufficio e ha fotografato anche i macchinari e i dispositivi con cui gli interessati si relazionano quotidianamente, dato che per molti di loro il futuro si accinge ad unire indissolubilmente tecnologia e corpo umano.
Il progetto e gli altri lavori di David Vintiner si possono vedere sul suo sito.