Cosa ha detto il Papa a rom e sinti
«Non date ai mezzi di comunicazione e all’opinione pubblica occasioni per parlare male di voi»
Lunedì mattina Papa Francesco ha parlato ai partecipanti del “pellegrinaggio mondiale del popolo gitano”, un evento promosso dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti in collaborazione con la Fondazione “Migrantes” della CEI, la diocesi di Roma e la Comunità di Sant’Egidio. Il Papa si è rivolto a circa settemila persone – prevalentemente di etnia rom e sinti – e ha detto loro, tra le altre cose:
«Cari amici, non date ai mezzi di comunicazione e all’opinione pubblica occasioni per parlare male di voi. Voi stessi siete i protagonisti del vostro presente e del vostro futuro. Come tutti i cittadini, potete contribuire al benessere e al progresso della società rispettandone le leggi, adempiendo ai vostri doveri e integrandovi anche attraverso l’emancipazione delle nuove generazioni»
«Non vogliamo più assistere a tragedie familiari in cui i bambini muoiono di freddo o tra le fiamme, o diventano oggetti in mano a persone depravate, i giovani e le donne sono coinvolti nel traffico della droga o di esseri umani. E questo perché spesso cadiamo nell’indifferenza e nell’incapacità di accettare costumi e modi di vita diversi da noi»
«I vostri figli hanno il diritto di andare a scuola, non impediteglielo! I vostri figli hanno il diritto di andare a scuola! È importante che la spinta verso una maggiore istruzione parta dalla famiglia, parta dai genitori, parta dai nonni; è compito degli adulti assicurarsi che i ragazzi frequentino la scuola. L’accesso all’istruzione permette ai vostri giovani di diventare cittadini attivi, di partecipare alla vita politica, sociale ed economica nei rispettivi Paesi»