Le foto dei primi “Giochi mondiali dei popoli indigeni”, in Brasile
Tiro alla fune, lancio del giavellotto, tiro con l'arco e lo xikunahity, una specie di calcio: andranno avanti fino al primo novembre
Dal 23 ottobre al primo novembre si svolgono a Palmas, capitale dello Stato di Tocantins, in Brasile, i primi “Giochi mondiali dei popoli indigeni” (I World Indigenous Games), ai quali partecipano 2.000 atleti provenienti da 30 diversi paesi. I Giochi indigeni sono nati nel 1991 e vi partecipano tribù provenienti dal Brasile o da varie zone dell’Amazzonia: quest’anno per la prima volta la competizione è stata aperta anche a tribù indigene provenienti da altre parti del mondo, come Mongolia, Etiopia e Nuova Zelanda (tutti i continenti tranne l’Europa sono rappresentati). Gli sport sono divisi in tre categorie − occidentali, dimostrativi e d’integrazione − e a tutti i partecipanti vengono assegnate delle medaglie di legno, semi e altri elementi naturali. Ogni tribù si esibisce in una pratica tradizionale: ci sono diverse forme di lotta, tiro con l’arco (sia con le dita delle mani che con quelle dei piedi), tiro alla fune, canoa, gare con tronchi e lo xikunahity, uno sport che somiglia al calcio ma i cui giocatori possono spostare la palla soltanto colpendola di testa e strisciando a terra.