Gli scontri a Podgorica, in Montenegro
La polizia ha disperso con i lacrimogeni migliaia di persone che protestavano contro il primo ministro per chiedere le sue dimissioni
Migliaia di persone hanno manifestato ieri a Podgorica, la capitale del Montenegro, per chiedere le dimissioni del primo ministro montenegrino, Milo Đukanović. Durante la manifestazione ci sono stati alcuni scontri con la polizia: gli agenti, in tenuta anti-sommossa, hanno caricato il corteo e hanno usato gas lacrimogeni per disperdere la folla. Le proteste contro Đukanović vanno avanti da un po’ e quello di ieri sera è stato il terzo incidente di questo tipo dell’ultima settimana. Đukanović è al centro della vita politica del Montenegro dal 1990: è stato quattro volte primo ministro, una volta presidente della Repubblica e per due volte si è ritirato dalla politica per poi ritornarci pochi mesi dopo.
I manifestanti chiedono che il governo montenegrino si dimetta e che venga sostituito da un governo di transizione che organizzi delle elezioni libere e corrette. Tra le cose contestate, c’è la possibile entrata del Montenegro nella NATO (Đukanović ha risposto accusando i manifestanti di essere strumentalizzati dalla Russia, che è nemica della NATO). Finora Đukanović si è rifiutato di dimettersi, ma ha promesso che verranno organizzate delle elezioni anticipate dopo il dicembre 2015, cioè dopo che al Montenegro verrà ufficialmente chiesto di entrare a far parte della NATO. Nebojša Medojević – esponente del Fronte Democratico, la principale forza politica di opposizione – ha detto: «Il Montenegro è stato distrutto dalla corruzione, dalla criminalità e dalla dittatura di una sola persona», riferendosi a Đukanović.
Altri manifestanti, per esempio alcuni intervistati dal Guardian, hanno detto che le proteste non hanno riguardato la NATO e la possibilità che il Montenegro entri a farne parte. I motivi che hanno spinto molte persone a manifestare sono legati alla diffusa povertà e alle pessime condizioni economiche in cui si trova il paese. Il Montenegro ha circa 630 mila abitanti e confina a nord con la Serbia, un paese con cui condivide lingua e molti tratti culturali. Nel 2003 i magistrati di Napoli chiesero il rinvio a giudizio per Đukanović con l’accusa di associazione a delinquere ed estorsione, ma la richiesta d’arresto venne respinta.