Il video dell’incursione dei militari statunitensi e curdi contro l’ISIS
Mostra la liberazione di circa 70 ostaggi che erano tenuti in una prigione dello Stato Islamico in una località nel nord dell'Iraq
L’agenzia di stampa del Kurdistan iracheno Rudaw ha pubblicato su YouTube un video dell’incursione compiuta giovedì mattina dalle forze speciali curde e americane nel nord dell’Iraq in cui sono stati liberati circa 70 ostaggi da una prigione dell’ISIS (o Stato Islamico). Nel raid è rimasto ucciso un militare americano, Joshua Wheeler, il primo soldato statunitense ad essere ucciso in Iraq dal 2011.
Il video dura 4 minuti e 40 secondi ed è ripreso da una telecamera montata sull’elmetto di un militare curdo. Tutte le scene sono girate all’interno di un edificio che in alcune inquadrature sembra essere in fiamme. Nella prima e nell’ultima sequenza del video si vedono militari curdi e americani perquisire alcuni uomini con le mani incrociate dietro la testa. In un’altra scena in mezzo al filmato si vedono gli stessi militari sparare da una finestra.
Il Washington Post ha fatto commentare il filmato a Thomas Gibbons-Neff, un giornalista ed ex-marine. Gibbons-Neff ha spiegato che il video mostra la liberazione degli ostaggi dell’ISIS e le perquisizioni che si vedono sono il modo che hanno i militari di accertarsi che i prigionieri non siano stati costretti a indossare corpetti esplosivi. Le fiamme sono probabilmente state causate da un attacco aereo compiuto poco prima dell’incursione. L’esercito americano ha fatto sapere che l’edificio è stato nuovamente colpito dopo il termine dell’incursione dagli aerei della coalizione internazionale che combatte contro l’ISIS.
Gibbons-Neff nota anche che l’equipaggiamento delle forze speciali curde – i peshmerga, le truppe al comando del governo regionale del Kurdistan iracheno – è identico a quello dei militari americani che appartengono alla Delta Force, un’unità anti-terrorismo dell’esercito degli Stati Uniti che ha già compiuto diversi raid contro l’ISIS. Un altro dettaglio è che nessuno degli uomini ripresi ha un silenziatore montato sull’arma: è un segno che l’attacco non è stato del tipo che richiede discrezione, ha detto Gibbons-Neff.
Secondo Rudaw, circa 40 militari curdi e 30 uomini delle forze speciali americane hanno partecipato al raid. I militari americani avrebbero dovuto fornire soltanto un qualche tipo di appoggio, ma sono intervenuti direttamente quando i curdi hanno iniziato a essere colpiti dall’ISIS. Wheeler, il sergente americano ucciso nello scontro, è stato colpito mentre cercava di portare aiuto ad alcuni curdi bloccati dalla risposta militare dell’ISIS. Il segretario alla difesa Ashton B. Carter ha detto venerdì che ci saranno molti altri raid come questo nei prossimi mesi. «Abbiamo questa capacità», ha detto Carter riferendosi alla capacità delle truppe americane di attaccare l’ISIS in profondità nel suo territorio e di ritirarsi dopo aver portato a termine l’obiettivo, «ed è una delle nostre più grandi forze».