L’attacco contro una scuola in Svezia
Un ragazzo mascherato e armato con una spada ha ucciso due persone ferendone altre due, prima di essere ucciso dalla polizia
In una scuola a Trollhättan, una città nella provincia di Västra Götaland, nella Svezia occidentale, un ragazzo mascherato e armato con una spada ha ucciso due persone: un insegnante e uno studente di 17 anni. Altre due persone (uno studente 14 enne e un insegnante 41enne) sono rimaste ferite nell’attacco: un portavoce dell’ospedale ha detto che entrambi riportano ferite da coltello e al momento stanno subendo un’operazione chirurgica. La polizia svedese ha sparato all’aggressore, che più tardi è morto in ospedale. La stampa svedese scrive che la polizia sospetta che l’aggressore è stato Anton Lundin Pettersson un ragazzo di 21 anni residente di Trollhättan – la polizia non ha confermato questa notizia – e che durante l’attacco avesse con sé più di un’arma. Non si sa ancora nulla di preciso su quali siano state le ragioni dell’attacco, ma la polizia ha parlato in modo generale di “motivazioni razziste”.
La polizia ha detto di avere risposto a una chiamata di emergenza che diceva che un ragazzo armato con una spada aveva attaccato una persona in una caffetteria nel complesso della scuola Kronan, frequentata in tutto da circa 400 alunni. L’aggressore si è presentato mascherato a scuola e si è messo in posa per una foto con altri due studenti, che pensavano che il travestimento del ragazzo fosse un costume di Halloween.
Un’alunna della scuola ha raccontato al giornale svedese Dagens Nyheter che poco prima dell’attacco era a lezione di matematica quando ha visto un uomo mascherato nel corridoio: «Pensavamo che fosse uno scherzo di Halloween. Era vestito completamente di nero e aveva una maschera». La ragazza ha raccontato che il suo insegnante è andato in corridoio e ha cercato di togliere la maschera al ragazzo: è stato allora che lui ha cominciato ad attaccare, ferendo l’insegnante con la spada.
Dopo la segnalazione da parte di alcuni presenti, la polizia è intervenuta sparando due colpi di arma da fuoco, uno dei quali ha colpito l’assalitore. The Local, un sito di news svedese in lingua inglese, ha riportato la testimonianza di uno studente adolescente che era nella scuola al momento dell’attacco:
«Ero in classe quando la sorella di una mia compagna di classe l’ha chiamata per avvisarla che c’era un assassino nella scuola. Così ci siamo chiusi in aula, ma il nostro insegnante era ancora fuori in corridoio. Volevamo avvisarlo, così alcuni di noi sono usciti dalla stanza e hanno visto l’assalitore, che indossava una maschera e aveva una spada. Il nostro insegnante era stato pugnalato. L’assalitore ha cominciato a rincorrermi, così sono entrato in un’altra aula. Se non avessi corso mi avrebbe ucciso. Sono molto spaventato. Tutti sono spaventati qui».
Trollhättan è una piccola città industriale non lontano dalla più grande città di Göteborg, abitata anche da una grande comunità di immigrati. Il Guardian ha cercato di ricostruire la storia della scuola di Trollhättan, spiegando che esiste da soli sei anni ma che era già stata multata dall’ispettorato dell’istruzione per problemi legati alla sicurezza. L’ispettorato, aggiunge il Guardian aveva anche espresso preoccupazione per l’alto tasso di trasferimenti chiesti dagli insegnanti della scuola, che lamentavano condizioni di lavoro difficili e difficoltà nella gestione di alcuni studenti della scuola. La scuola Kronan si trova in un quartiere piuttosto povero di Trollhättan, ed è frequentata per lo più da figli di immigrati. Un’altra questione di cui si sta parlando in Svezia dopo l’attacco di ieri è legato alla sicurezza delle scuole del paese, che tradizionalmente sono sempre aperte al pubblico: anche la caffetteria della scuola di Trollhättan poteva essere usata sia da studenti che dal pubblico.